Agrigento, Giuseppe Arnone e tre suoi collaboratori a processo per i disordini di Licata

Al termine dell’udienza preliminare tenutasi ieri, presente il pubblico ministero Alessandra Russo, il Gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha disposto un nuovo rinvio a giudizio per l’avv. Giuseppe Arnone per i reati di inosservanza dell’ordine dell’Autorità, oltraggio e resistenza al Pubblico Ufficiale, nonché diffamazione pluriaggravata in danno del capo del Commissariato di pubblica sicurezza di Licata, Marco Alletto e dell’attuale sindaco di Agrigento, Lillo Firetto.

La vicenda prende le mosse dalla manifestazione per l’anniversario della liberazione del 25 aprile 2016, tenutasi a Licata, nel corso della quale l’Arnone, con tre suoi solidali, anch’essi rinviati a giudizio, secondo l’accusa, ha turbato il sereno svolgimento della manifestazione, mediante l’esposizione di un manifesto contenente accuse di mafia e di corruzione in danno del sindaco Firetto.

Nell’occasione lo stesso, nel disattendere l’invito rivoltogli dagli Agenti della Polizia di Stato, di non turbare lo svolgimento della manifestazione, non esitava, secondo l’accusa, ad inveire contro gli stessi, anche con frasi ingiuriose, resistendo agli ordini che gli venivano legalmente impartiti.

Il dibattimento, innanzi al Giudice del Tribunale di Agrigento, Giancarlo Caruso, avrà inizio il 26 aprile.

Lo stesso Gup, ha invece emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti dello stesso avv. Arnone, con riferimento al reato contestatogli, di svolgimento di manifestazione  pubblica senza preventivo avviso al Questore.

Il rinvio a giudizio segna l’epilogo delle innumerevoli istanze di astensione e ricusazione, una delle quali già dichiarata inammissibile dalla Corte di Appello di Palermo, che l’avv. Arnone ha proposto, al fine di impedirgli di giudicarlo, nei confronti del Gup Francesco Provenzano, che ha invece dimostrato di volere garantire la stabilità e il corretto funzionamento dell’Ufficio Giudiziario.

E mentre l’Avv. Giuseppe Arnone continua ad impazzare sui social con accuse mosse nei confronti del sindaco Firetto, da ultimo con riferimento ad una concessione edilizia risalente all’anno 2014, quindi, ad epoca in cui Firetto non era neppure sindaco di Agrigento, a suo carico proliferano i giudizi penali.

Il processo che si terrà innanzi al Giudice Giancarlo Caruso, si aggiunge a quello già pendente innanzi al Tribunale di Agrigento, (Rosanna Croce), che vede Arnone imputato di diffamazione pluriaggravata, calunnia e stalking, per le reiterate accuse di mafia e corruzione, per il rigassificatore Enel, mosse, durante e dopo la campagna elettorale, in danno sempre del sindaco Firetto, assistito dall’avv. Angelo Farruggia.

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