“Mille euro ad appartamento per sistemare le cose a Porto Empedocle”: il racconto in aula dell’imprenditore che si è ribellato al racket

E’ stata una lunga testimonianza – durata oltre due ore davanti il Tribunale di Agrigento (collegio presieduto da Luisa Turco) – quella di Carmelo Colletto, amministratore unico della Edil Sud Soc. Coop., società che si occupa della realizzazione di opere edili nell’hinterland agrigentino.

Antonino Gagliano

Sono state le sue dichiarazioni rese ai carabinieri della stazione di Siculiana – in seguito a due atti intimidatori – a far scattare l’arresto (novembre 2016) nei confronti di Antonino Gagliano, 50 anni di Siculiana – imprenditore edile amministratore dell’omonima società – accusato dai pubblici ministeri dalla Direzione distrettuale antimafia, rappresentati in aula dal sostituto procuratore  Federica La Chioma, di aver estorto con l’aggravante del metodo mafioso diverse migliaia di euro tramite “fatture gonfiate” di forniture di calcestruzzo.

L’imprenditore racconta, dunque, ai giudici (a latere Ricotta e Croce) l’atto intimidatorio subito nel luglio 2014 da cui partì l’indagine e – attraverso alcune bolle – ha ricostruito fatturazioni “particolari”: “Trovai davanti uno dei cantieri un bidone di 5 o 10 litri con della benzina all’interno e già nel 2003 ero stato vittima di un episodio simile quando mi furono recapitate una bottiglia di benzina e alcune cartucce. Nel 2011 affido la fornitura di calcestruzzo a Gagliano per alcuni lavori a Porto Empedocle. Alcuni giorni dopo si presentarono due persone in cantiere chiedendomi come mai lavorassero persone non del posto ma di Siculiana e dicendomi di riferire a Gagliano di “passare a salutare”.  Quest’ultimo mi disse che a Porto Empedocle le ditte che vengono da fuori devono pagare 1000 euro specificandomi che anzi ne volevamo 2000 euro ma che sarebbe riuscito a sistemare la cosa con delle fatture gonfiate facendo anche riferimento ai macchinari che avevo in cantiere. Alla fine pagai perché non volevo problemi e la somma – rispetto all’appalto – non era cosi rilevante”.

“Il discorso non cambia anche per alcuni lavori effettuati a Siculiana – continua l’imprenditore. Col tempo mi resi conto che Gagliano – dopo le prime volte che pensavo si trattasse di errori – usava lo stesso comportamento avvenuto a Porto Empedocle imponendomi una sovra fornitura.”

Infine Colletto racconta l’esposizione debitoria della sua azienda nei confronti di quella di Gagliano risolta – dopo una mediazione – con l’accordo che il debito sarebbe stato estinto mediante la cessione di un appartamento alla Gagliano Calcestruzzi.