Il Tribunale del Riesame di Palermo conferma anche per la commercialista agrigentina Graziella Falzone, 53 anni, finita agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Malebranche” sul gruppo Pelonero: niente associazione per delinque e nemmeno concorso in bancarotta.
Insomma, un riscontro giudiziario positivo ottenuto dai suoi difensori, Santo Lucia e Totò Falzone con il ricorso presentato al Tribunale del riesame (presidente Sammartino). Per Graziella Falzone, dunque sono venute meno le esigenze cautelari per tutti i fatti contestati.
L’operazione, denominata “Malebranche”, vede 22 persone indagate per reati che vanno dalla associazione per delinquere, alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio e all’auto-riciclaggio nonché a varie ipotesi di reati tributari. Le società coinvolte nelle indagini sono 12 e fanno capo al gruppo Pelonero di una nota famiglia di commercianti agrigentini, esercenti negozi al minuto e all’ingrosso per la vendita di generi casalinghi, giocattoli, calzature ed altro.