Palma di Montechiaro, accoltellò il vicino: sottufficiale Cc ricostruisce in aula la storia

Si è svolta questa mattina – nell’aula 6 – l’udienza riguardante l’accoltellamento di Carmelo Falsone, 42 anni originario di Palma di Montechiaro, ferito nel settembre 2015 al braccio sinistro da un vicino di casa in seguito a dissidi – pare – di natura condominiale.

Imputato nel processo è Lillo Bellia, 39 anni di Palma di Montechiaro, accusato di lesioni aggravate, detenzione illegale di arma da fuoco.

A ricostruire gli attimi di quel pomeriggio è stato un brigadiere dei carabinieri chiamato oggi a testimoniare: “Dopo la chiamata al reparto operativo ci siamo precipitati in via Carlo Marx. Giunti sul posto abbiamo notato il Falsone, in compagnia della moglie, con una evidente ferita da taglio all’arto sinistro e uno dei vetri dell’automobile fracassati. Insieme ai colleghi della Polizia, avendo effettuato un intervento congiunto, abbiamo raccolto le prime dichiarazioni del Falsone che indicava nel Bellia l’autore dell’accoltellamento. Dopo circa 20 minuti dall’aggressione ci siamo recati presso l’abitazione dei genitori del Bellia dove l’uomo viveva. In seguito a perquisizione domiciliare, poi estesa anche a quella veicolare in cui trovammo una mazza da baseball, abbiamo ritrovato una pistola calibro 7.65, 48 proiettili, una maglia verde con tracce di sangue ed una bomboletta per lubrificare l’arma all’interno di un marsupio. Nessuna traccia, invece, dell’arma oggetto del reato, presumibilmente un coltello da cucina. Abbiamo notato, inoltre, una ferita sulla mano del Bellia ma lui rispose di essersela procurata durante le ore di lavoro mentre vendemmiava con un paio di forbici. Inoltre, la medicazione che notammo non era di quelle predisposte in ospedale bensì una “fai da te”.

Il giudice monocratico Alessandra Tedde ha rinviato l’udienza al 7 giugno, data in cui verrà ascoltato l’imputato.