Minori stranieri non accompagnati: proposta di legge di civiltà

Arrivano, a seconda delle ondate, da Egitto, Afghanistan, Siria, Nigeria, Eritrea, Somalia, Corno d’Africa, e altre terre.

Oggi in Italia sono poco meno di ventimila, comunque non un’invasione. Di loro oltre 6 mila risultano irreperibili, scomparsi nel nulla, e dietro quel nulla agiscono strutture criminali, schiavitù sessuali, prevaricazioni che possono essere contrastate solo con il riconoscimento di un pieno diritto alla tutela e alla protezione.

Parliamo di minori.

Di minori stranieri non accompagnati nel grande calderone dell’immigrazione. Ma i piccoli, la gestione dei piccolissimi, va oltre l’essere o non essere d’accordo ad una certa politica di respingimento o meno. Almeno così dovrebbe essere.

In questi giorni, in prima lettura alla Camera dei  Deputati, è stata approvata una proposta di legge a firma dell’onorevole Zampa  (ex portavoce di Romano Prodi e oggi  vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza) che rafforza in modo organico gli strumenti di tutela garantiti dall’ordinamento e cerca di assicurare maggiore omogeneità nell’applicazione delle disposizioni in tutto il territorio, da Agrigento ad Udine. Il provvedimento, questa volta, è stato votato da Pd e M5s insieme a Sinistra Italiana, ed ha avuto l’astensione di Forza Italia e il no di Lega e Fratelli d’Italia.

Si trattava di un provvedimento molto atteso dai sindaci, dalle associazioni e dalle agenzie umanitarie. Ma soprattutto da quei bambini e ragazzi che, senza genitori, cercano una salvezza o sono messi dalle famiglie su un barcone come ultima possibilità per fuggire da guerre, fame, violenze. O per chi minore, già segnato dalla vita, lascia il suo paese per trovare la libertà o continuare a sognare di mettere a frutto il proprio talento.

Questa proposta  – ci ha spiegato la relatrice Barbara Pollastrini – può fare da apripista e scuotere anche un’Europa che rischia di smarrire la propria civiltà e la propria saggezza nel lasciare sole l’Italia e la Grecia come frontiere di accoglienza, di diritti umani e dialogo”.

Le norme si ispirano a principi (il testo si richiama alla Costituzione col valore assoluto della persona, alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, alla Convenzione sui diritti dell’infanzia, alla Carta europea dei diritti della persona) e si fanno carico della concretezza nel non lasciare all’emergenza, alla volontà o possibilità del sindaco o del governo di turno la discrezionalità di programmi e investimenti per i minori senza famiglia. Della trasparenza e di precise responsabilità dei soggetti competenti e delle strutture.

La proposta approvata alla Camera sancisce che i minori stranieri non accompagnati, sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori cittadini italiani o dell’Unione europea e hanno, pertanto, il diritto di accedere al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). E’ stato pure introdotto il principio generale del divieto di respingimento alla frontiera e la priorità assicurata all’interesse superiore del minore nella gestione di servizi dedicati all’infanzia per la prima accoglienza, nonché nelle nuove procedure per l’identificazione e l’accertamento dell’età del minore straniero non accompagnato. Sono state modificate le norme relative alle indagini familiari prevedendo l’attivazione immediata di tali indagini e introducendo un criterio di preferenza in base al quale, qualora siano individuati familiari idonei a prendersi cura del minore straniero non accompagnato, tale soluzione deve essere preferita al collocamento in comunità e individuati criteri precisi da rispettare nell’assegnazione delle strutture di lungo periodo. Si inseriscono anche regole sui tutori. Si sottolinea il ruolo dell’affido. Vengono inoltri rafforzati, tra gli altri, alcuni dei diritti riconosciuti ai minori stranieri non accompagnati quali il diritto alla salute, all’istruzione, all’ascolto durante i procedimenti che li riguardano, ad una protezione speciale per i minori più fragili vittime di tratta, richiedenti protezione internazionale e minori coinvolti in attività illecite.

Si richiama il ruolo della cooperazione nei Paesi di origine anche per ribadire la sfida infinita per il riconoscimento dei diritti umani universali in ogni angolo del mondo.