Uber, AirBnB, Blablacar: conosciamo i vantaggi della Sharing Economy

Uber, AirBnB, Blablacar e potrei continuare ancora per molto, sono solo esempi di multinazionali che fino a qualche anno fa nemmeno potevamo immaginare ed oggi valgono miliardi di dollari. Il loro funzionamento di base è uguale, si tratta di aziende che hanno adottato il modello della Sharing Economy, cioè l’economia della condivisione.

La società odierna attraversa un periodo dove il surplus dei beni e la carenza di lavoro hanno portato le persone a condividere case, auto, cibo.

La Sharing Economy parte proprio da questo principio, “ho qualcosa e lo condivido” avendo anche la possibilità di guadagnare e creare ricchezza.

Gli aspetti positivi della Sharing Economy sono tantissimi.

Airbnb, ad esempio, è un fenomeno che nel 2015 ha portato 3,4 miliardi (0,22% del PIL) all’economia italiana e lo stesso ha creato l’equivalente di quasi 100 mila posti di lavoro.

Nonostante gli aspetti fiscali siano ancora da chiarire, l’Italia sta cercando di regolamentarne l’attività, queste recenti piattaforme WEB hanno rivoluzionato il mercato ed il modo di muoversi, viaggiare e mangiare.

Oltre alla creazione di posti di lavoro, il risparmio economico e la generazione di ricchezza si riduce uno dei problemi che di questi tempi è sempre più una necessità, l’impatto ambientale.

Condividere l’auto o l’ufficio infatti diminuisce l’emissione di gas, l’usura ed il bisogno dei beni mobili ed immobili.

Pensiamo ad esempio ad uno spazio lavorativo: una stanza per ognuno di noi andrebbe riscaldata in inverno e raffreddata durante i mesi più caldi, ma se invece di una stanza a testa potessimo condividere gli stessi spazi sicuramente l’inquinamento dovuto al riscaldamento o alla climatizzazione si ridurrebbe drasticamente, e con lui si ridurrebbero anche i relativi costi. Ora applichiamo questa politica ai nostri spostamenti abituali: ogni mattina ognuno di noi prende la propria auto per andare al lavoro, si immerge nel traffico, perde tanto tempo e magari arriva in ufficio già nervoso. Attraverso la Sharing Economy si riiduce il numero di auto in circolazione e di conseguenza l’inquinamento abbassando le emissioni di CO2. Senza considerare il già citato risparmio economico, la riduzione dello stress e l’incremento del benessere personale.

Per molti italiani, il 2016 è l’anno della Sharing Economy.

Io questa sera scelgo di cenare attraverso “Gnammo” condividendo un cuoco con gente che non conosco.

Fare le cose vecchie in modo nuovo – questa è innovazione.”

Piero Frenna

Piero Frenna