Blitz “Wink”, 16 arresti: giro di droga da 100 mila euro al mese (video e foto)

Blitz antimafia nel catanese, dove all’alba di oggi la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone.

Dopo l’operazione condotta nei giorni scorsi che aveva, praticamente, decapitato la parte organizzativa del clan Cappello; oggi la seconda “tranche” di arresti che, invece, ha assicurato alla legge l’ala “militare“: coloro i quali sono in piazza, per le strade a palesare il controllo ed il potere delle cosche. E, in tal senso, assume un ruolo importante il quartiere di S.Cristoforo, vera roccaforte di traffici illeciti.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Dunque, sono sedici le persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Wink” della polizia di Stato di Catania, che ha sgominato un gruppo criminale che, sotto la protezione della cosca mafiosa Cappello-Bonaccorsi, gestiva un fiorente traffico di droga ed una piazza di spaccio, nel rione di San Cristoforo.

I provvedimenti, emessi dal gip del Tribunale etneo, sono stati spiccati nei confronti di Sebastiano Sardo, 30 anni, detto “Iano Occhiolino”, già agli arresti domiciliari per altra causa; Francesco Boncaldo, 40 anni, detto “Giorgio Armani”; Salvatore Boncaldo, 42 anni; Salvatore Antonio Giuffrida, 36 anni, detto “Toty”; Vincenzo Massimiliano Guardo, 39 anni, detto “Massimo Briosc”, detenuto per altra causa; Tano Mirabella, 45 anni; Antonino Nicolosi, 57 anni, detto “Nino u’ vaddu”; Giuseppe Romano, 25 anni, detto “Peppe ‘u Ponchiu”, detenuto per altra causa; Carmelo Sardo, 34 anni, detto “Melo ‘u Ponchiu”, detenuto per altra causa; Luca Davide Sardo, 26 anni, detenuto per altra causa; Gaetano Torrisi, 41 anni; Francesco Troina, 45 anni, detto “Kawasaki”, detenuto per altra causa; Michele Zanti, 22 anni; Sebastiano Zanti, 30 anni, detto “Iano ‘a Ponchia”, agli arresti domiciliari per altra causa; Salvatore Giardini, 48 anni, detto “Turi Mazzuni”, detenuto per altra causa, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari; Giuseppe Ternullo, 28 anni, detto “‘u Putru”, detenuto all’estero, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.

BONCALDO Francesco-
BONCALDO Salvatore-cl.-1974
GIARDINI-Salvatore-cl.-1968
GIUFFRIDA-Salvatore-Antonio-cl.-1980
GUARDO-Vincenzo-Massimiliano-cl.-1977
MIRABELLA-Tano-cl.-1971
NICOLOSI-Antonino-cl.-1959
ROMANO-Giuseppe-cl.-1991-
SARDO Carmelo cl. 1982
SARDO Luca Davide cl. 1990
SARDO Sebastiano cl. 1986
TORRISI Gaetano cl. 1975
TERNULLO Giuseppe cl. 1988
TROINA Francesco cl. 1971
ZANTI MIchele cl. 1994
ZANTI Sebastiano cl. 1986

Tutti gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e reati in materia di armi. Inoltre, Sebastiano Sardo deve rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso perchè indicato come associato al clan Cappello – Bonaccorsi.

La misura cautelare accoglie gli esiti di indagini tecniche, coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania e condotte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di San Cristoforo nell’arco temporale che va dall’ottobre 2013 al giugno 2014. Gli investigatori hanno evidenziato l’operatività di un’associazione criminale, promossa proprio da Sebastiano Sardo, detto “Iano occhiolino”, che gestiva un vasto traffico di droga ed una “piazza di spaccio” in via Alonzo e Consoli, nel rione di San Cristoforo, dove venivano smerciate cocaina e marijuana. Le indagini, supportate da attività di video-riprese, hanno evidenziato che l’associazione diretta da Sardo, era organizzata sul territorio dai suoi fratelli Carmelo e Luca Davide Sardo nonchè da Francesco Boncaldo e Francesco Troina, che gestivano la “piazza di spaccio” attraverso un articolato sistema di tipo militare composto da pusher, vedette e custodi della droga. Sardo, quale capo della banda, si occupava del pagamento degli “stipendi” agli affiliati, sia liberi che detenuti, occupandosi anche delle spese legali. Nel corso delle indagini e’ emerso che la cassa comune era gestita nell’interesse e per conto di Sardo, che dettava le disposizioni ritenute opportune per il pagamento dello stipendio agli affiliati. Lo smercio della droga, ceduta a singole dosi o in “pezzature” piu’ grandi, era particolarmente fiorente e poteva fruttare, mensilmente, sino a 100 mila euro. Nel corso delle indagini sono stati effettuati alcuni ingenti sequestri. Il 4 marzo 2014 sono stati trovati, all’interno di due borsoni, 26 involucri contenenti complessivamente 30,500 chili di marijuana. Inoltre, e’ stato documentato che persone operanti a Messina, Gela e Paternò si approvvigionavano di droga acquistandola da Sebastiano Sardo. Dalle intercettazioni e’, anche, emersa la disponibilità di diverse armi da fuoco, necessarie per consentire l’affermazione del gruppo sul territorio nonchè per la gestione della “piazza di spaccio”. Dal complesso delle indagini e’ risultata confermata, sostengono gli investigatori, la caratura criminale di Sebastiano Sardo, del quale sono stati monitorati diversi incontri con i massimi esponenti del clan Cappello – Bonaccorsi, tra cui Santo Strano, detto “facci ‘i palemmu” e Salvatore Massimiliano Salvo ‘u carruzzeri”. Gli arrestati sono stati condotti presso le case circondariali di Catania “Bicocca” e piazza Lanza.

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