Mafia, la Dia confisca i beni al boss “Ciccio” Annaloro

La Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta ha procedendo all’esecuzione di un decreto di confisca definitiva di beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dalla locale Corte di Appello, a seguito di proposta del direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, nei confronti di Francesco ‘Ciccio’ Annaloro, 65enne di Riesi, in provincia di Caltanissetta. Personaggio storico di Cosa Nostra nissena, Francesco Annaloro, spiega una nota della Dia, figlio del defunto boss Luigi, sta attualmente scontando la pena dell’ergastolo – derivante dal cumulo delle pene di sette ergastoli – per i reati di strage, omicidi e associazione mafiosa.

La sua storia criminale è strettamente collegata a quella della famiglia del più noto boss Giuseppe Di Cristina , detto ”La Tigre”. Infatti, quando quest’ultimo venne ucciso, Francesco Annaloro scalò i vertici della cosca fino a rivestirne ruoli apicali.

Negli anni ’90, prosegue la nota della Dia, Francesco Annaloro fu considerato uno dei principali protagonisti della ”guerra di mafia” che segnò il territorio di Riesi, attraverso la commissione di sette omicidi per i quali è stato condannato definitivamente dai competenti organi magistratuali. Oggetto del provvedimento in corso di esecuzione sono due aziende agricole, beni mobili e immobili, nonché rapporti bancari per un valore complessivo di oltre un milione di euro. Nello specifico settore, la Dia di Caltanissetta ha effettuato, quest’anno, 9 provvedimenti di sequestro e confisca di beni mafiosi, per un ammontare di circa 63 milioni di euro.