Mafia: sorveglianza speciale per l’ex deputato Nino Dina

La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha applicato la sorveglianza speciale per un anno e mezzo all’ex deputato regionale siciliano Antonino Dina. La decisione e’ stata notificata oggi al diretto interessato, che non si potra’ allontanare dalla sua abitazione di Monreale negli orari serali e notturni dalle 20 alle 7 del mattino.

Secondo quanto emerge dal provvedimento, firmato dal collegio presieduto da Luigi Petrucci, Dina non avrebbe in atto collegamenti con l’organizzazione mafiosa cosa nostra, ma nel 2003 avrebbe dato un contributo fondamentale nella vicenda delle tariffe della clinica Villa Santa Teresa di Bagheria, appartenente a Michele Aiello, imprenditore poi condannato per mafia. Questa storia e’ compresa nella vicenda delle cosiddette talpe in procura, nel cui ambito fu condannato, oltre ad Aiello, anche l’ex presidente della Regione Sicilia Toto’ Cuffaro, considerato il referente politico di Dina. In sostanza ad Aiello, ritenuto vicino a cosa nostra, sarebbe stato consentito di avere tariffe per le prestazioni sanitarie offerte dalle sue cliniche, ai prezzi da lui stesso decisi. Dina respinge le accuse e i suoi difensori sottolineano che, secondo lo stesso provvedimento dei magistrati, non ha attuali contatti con l’organizzazione, ma l’ultimo degli episodi risale al 2003.