Il sindaco Firetto chiama la città a una democrazia partecipata

Il piccolo salone dell Circolo empedocleo

“Buon giorno Agrigento, destinazione 2020” era il titolo dell’incontro, in programma presso il Circolo Empedocleo di Agrigento tra l’Amministrazione comunale e la città nell’ambito del ciclo di incontri “L’amministrazione incontra la città”.

Si tratta di uno degli incontri programmati da tempo, di confronto tra amministratori e cittadini. Presenti oltre al sindaco Lillo Firetto e i componenti della sua Giunta. Tra gli interventi in programma quello dell’ing. Gino Salica e del critico letterario Toti Ferlita  e dello staff (Camilleri e Pendolino) che si occupa dello sviluppo turistico.

Moderatrice Anna Maria Scicolone.

Il primo incontro del ciclo era avvenuto qualche settimana fa in periferia, nel quartiere di Fontanelle, adesso viene offerta alla città una occasione di partecipazione e dibattito. Offerta che è stata glissata clamorosamente con un salone di Circolo Empedocleo non interamente affollato, il che è tutto dire.

Ma quello che è peggio non c’era ombra di salviniani e pentastellati che in questi ultimi tempi si sono intestati posizioni critiche sull’amministrazione cittadina.

Di altre associazioni neanche a parlarne.

Né vale dire che i cittadini sono stati sempre poco (anzi per niente) abituati a questi periodici incontri, quello che ci sembra più grave è il dover rilevare come ancora non si riesca a percepire che la pubblica amministrazione è l’immagine che il cittadino ha dello Stato. Inutile poi sparare moccoli quando si è costretti a bere l’amaro calice della inefficienza, del pressapochismo eccetera eccetera. La crisi in Italia è preoccupante e nonostante i segni siano a tutti notori poco di serio viene fatto dai cittadini per rimediare una politica da troppi anni soffocata, manipolata da un sistema di potere che ha visto soprattutto i partiti di governo prevaricare sulla vita civile, sulle istituzioni, con le cosiddette opposizioni molto spesso coinvolte nel consociativismo.

C’è anche un problema di comunicazione perché  le tv private, soprattutto, dovrebbero essere sollecitate a riprendere e trasmettere questi periodici incontri. Il Comune sotto questo aspetto ne dovrebbe sollecitare la partecipazione per diffondere il “virus” del coinvolgimento  e che insieme a resoconti più dettagliati  alle redazioni dei tanti blog che imperversano toglierebbero molti alibi alle critiche in agguato.

Altrimenti, a nostro parere, per niente sommesso, continueremo ad essere la solita somma di individui anonimi costretti a vivere in un ammasso di costruzioni, di agglomerati. Duemila e cinquecento anni fa Sofocle  diceva “la città è gente, la città sono gli uomini, la città è vita” mentre Agostino d’Ippona predicava “la città non consiste di pietre e di torri ma di cittadini”.

Possibile che oggi siamo costretti a ricorrere a questa archeologia?