Agrigento, Di Rosa sui mancati introiti comunali

Visto l’abbrivio intrapreso ormai da qualche tempo dall’ex consigliere comunale Giuseppe Di Rosa, oggi coordinatore di “Noi con Salvini”, non si potrà fare altro che attendere l’aumento dell’impulso iniziale per  verificare, in campo e controcampo, l’andamento dell’amministrazione comunale guidata da Calogero Firetto.

E stamane, puntualmente, Giuseppe Di Rosa ha convocato una conferenza stampa dove ritorna a porre l’accento sui mancati introiti comunali, fa ventilare la notizia che la Sagra sia costata circa 500mila euro e che non appena avrà l’accesso agli atti li porterà a conoscenza dell’opinione pubblica. Manco a dirlo ne avremo per almeno cinque anni di questo stillicidio di notizie e  se ci mettiamo nel conto quello che farà Nello Hamel uscito dalla maggioranza comunale con un gesto clamorosamente contestatario nei confronti della politica agrigentina, si avrà netta la sensazione che “il ritorno al futuro” rimarrà ancora imbalsamato nella “irrilevanza” che rischia di investire istituzioni, giornalismo e opinione pubblica. Siamo in un  tempo dove “accade troppo” e “succede poco”, un tempo dove non ci si è neanche liberati del “Pirandellismo” che già siamo costretti a contrastare il “Tuzzolinismo”.

Ma ecco, nude e crude, le dichiarazioni di Giuseppe Di Rosa. “Premetto che senza carte alla mano non critico mai nessuno. Il 23 settembre del 2014 quel consiglio comunale aveva approvato il regolamento della tassa per la sosta dei pullman, regole turistiche che non colpiscono il cittadino agrigentino. Abbiamo allora approvato quel regolamento che oggi nelle casse del comune di Agrigento porterebbe non meno di 700mila euro. Sono soldi persi e allora perché dire alla città che non ci sono soldi per fare impianto luce all’Esseneto, che non ci sono soldi per attivare la derattizzazione e tante altre situazioni che non vengono attivate come la sistemazione delle strade. Non mi si venga a dire che manca il personale perché la legge ammette che si possono assumere addirittura vigli urbani discontinui così chiamati perché in quel momento nella  legge è previsto che si possono pagare con gli introiti di queste tasse. Allora io dico, come mai me ne devo accorgere io che sono fuori dal consiglio comunale, che faccio politica attiva a difesa della gente e non se ne accorgono le commissioni, non se ne accorge il presidente della Quinta commissione, non se ne accorgono tutti e trenta i consiglieri comunali, non se ne accorge la presidente del Consiglio comunale della mancata attivazione di una tassa? Stamattina vi comunico che sto interessando la Corte dei Conti del problema perché con i mancati introiti c’è un danno erariale. Allora smettiamola di dire corbellerie alla gente e pavoneggiandosi con l’apertura del chiosco dei vigili urbani. Agrigento non farà mai la fine di Porto Empedocle perché tantissima gente come me,  sta sorvegliando e vegliando sull’operato di questa amministrazione e di questo consiglio comunale. Per la Sagra del mandorlo in fiore ho già presentato richiesta di accesso agli atti e dimostrerò alla città che l’ultima Sagra è costata non meno di 500mila euro. Non boccio l’amministrazione Firetto, dico soltanto che questa amministrazione non sta amministrando Agrigento sta facendo il capo-condomino di un condominio, sta lustrando l’inferriata, il pavimento, però non si sta attivando per far pagare meno tasse alla gente e riportare Agrigento alla giusta dimensione delle casse comunali, non parliamo poi di come è stato eletto e di come sono stati eletti  tanti consiglieri comunali , discorsi che man mano porteremo avanti e carte alla mano vi dimostrerò sempre che questa amministrazione non sta amministrando Agrigento”.