Agrigento, Gibilaro chiede al Sindaco spiegazioni sul bilancio di previsione

Il consigliere comunale di Agrigento, Gerlando Gibilaro, in una missiva indirizzata alla stampa ma che ha come destinatario reale il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, chiede spiegazioni in merito alla mancata presentazione del bilancio di previsione. Ecco il testo della lettera.

“Caro Sindaco affido queste mie riflessioni alla stampa perché sono seriamente preoccupato.
La preoccupazione nasce dalla lettura della Deliberazione n.96/2016 della Corte dei Conti sul Comune di Porto Empedocle da Lei amministrato negli ultimi anni.
Sicuramente verrà eletto Presidente dei liberi consorzi,Presidente della regione siciliana o addirittura Presidente degli Stati Uniti, poco importa a me.
Ciò che mi interessa invece è poter esercitare di concerto agli altri consiglieri comunali le funzioni di controllo e di indirizzo della spesa pubblica della città di Agrigento che Lei amministra,funzioni ad oggi negate anche per la mancata presentazione del bilancio di previsione.
Da parecchi mesi,mi preme ricordarLe che un numero considerevole di consiglieri comunali chiede ai sensi dell’Art. 34 dello Statuto del Comune di Agrigento le relazioni previste da specifiche disposizioni legislative o regolamentari cui Lei è tenuto.
Nello specifico:
a) la relazione annuale sullo stato di attuazione del programma di cui all’art.17 della L.R. 7/92 s.m.i;Art.54 del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale.
b) la relazione annuale sull’attività degli esperti da Lei nominati ai sensi dell’art. 14 della L.R.7/92 s.m.i;Art.54 del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale.c)la verifica dell’attuazione degli atti di indirizzo approvati dal Consiglio da parte dell’Amministrazione pro tempore;Art.54 del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale.
Considerato che più di un anno è trascorso dalla Sua elezione a primo cittadino della città di Agrigento, ad onor del rispetto dei doveri istituzionali cui è tenuto La invito ancora una volta ad ottemperare ai suoi doveri politico-istituzionali.
Non certo di un Suo riscontro colgo l’occasione per augurare un più proficuo e sereno lavoro.”