Corte Conti: sospeso giudizio bilancio, attende dati Regione; Crocetta, senza di noi Regione già in dissesto

La Corte dei Conti, presieduta da Maurizio Graffeo, ha sospeso il giudizio di parifica del rendiconto generale per il 2016 della Regione siciliana sulla base della richiesta del procuratore generale Pino Zingale che nella sua requisitoria ha evidenziato irregolarità nel bilancio consuntivo.
E’ la prima volta che la Corte non parifica il bilancio sospendendo il giudizio. La Corte ha dato il termine del 10 luglio per le controdeduzioni delle parti e ha rinviato l’udienza al 19 luglio.
I giudici della Corte dei conti non hanno accolto le richieste del procuratore Zingale che a conclusione della sua requisitoria aveva chiesto di dichiarare “la irregolarità del rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio 2016” e “in via subordinata” un “supplemento istruttorio per chiedere la quantificazione del contenzioso passivo”.
Richieste che hanno sorpreso i rappresentanti del governo e i deputati presenti in platea, allo Steri; non tanto invece l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, che, si apprende, sarebbe stato informato in anticipo tanto da decidere di non presentarsi alla cerimonia.
Assente anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha inviato la sua vice, Mariella Lo Bello. Pur non accogliendo in toto i rilievi del Pg, i giudici della Corte dei conti hanno sospeso il giudizio di parifica, rinviando la decisione al 19 luglio. Spetterà ora al governo fornire, entro il 10 luglio, i chiarimenti richiesti su alcuni accantonamenti.
“Al 31 dicembre 2016, i dipendenti a tempo indeterminato della Regione Siciliana, esclusi i dirigenti, erano 13.372 e, cioè, 767 unità in meno rispetto al 2015. Alla stessa data, i dirigenti della Regione a tempo indeterminato erano 1.411, con una diminuzione quindi di 150 unità rispetto al 2015. Il rapporto tra dirigenti e restante personale regionale è rimasto invariato rispetto al 2015 e, cioè, un dirigente ogni 9 dipendenti: una proporzione del tutto irragionevole ed abnorme, frutto, in larga parte, di scriteriate scelte politico/clientelari del passato, estranea a qualsivoglia sano principio di gestione sia in campo pubblico che privato. In Lombardia, ad esempio, il rapporto è di circa 1 a 13, mentre nel Lazio è di circa 1 a 15”.
Lo ha detto il procuratore generale d’Appello Pino Zingale nel corso della requisitoria sul giudizio di parificazione del Bilancio della Regione Siciliana. “Al personale a tempo indeterminato – ha aggiunto Zingale – va, però, aggiunto il personale “esterno” a tempo determinato (656 unità, con un lieve aumento rispetto al 2015 con 641 unità) e, pertanto, il totale dei dipendenti regionali, compresi i dirigenti, sempre alla fine dell’anno 2016 si attesta a 15.439, mentre nel 2015 erano 16.341, con una diminuzione di 902 unità. Inoltre, considerando il contingente dei soggetti ai quali è stato esternalizzato un servizio e il personale utilizzato ad altro titolo (Resais, Eas, Esa…) si perviene a 18.075 unità, inferiore di 932 unità rispetto al 2015. Nonostante tutto, nel corso del 2016 la spesa per il personale regionale ès tata di 629 milioni 171 mila euro, con una diminuzione di 66 milioni 302 mila euro rispetto al 2015″.
“Cinque anni fa si parlava solo di commissariamento e di impossibilità di pagare persino gli stipendi ai dipendenti della Regione. In quattro anni e mezzo abbiamo fatto un lavoro eccezionale, il più importante tra le regioni italiane, che ha permesso di dare stabilità ai conti ed esprimere solidarietà”. Lo dice in una nota il governatore della Sicilia Rosario Crocetta a proposito della decisione dei giudici della Corte dei conti di sospendere il giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione per il 2016. “Solidarietà e rigore sono stati i termini del nostro impegno con la centralità di una lotta contro gli sprechi, la corruzione, le clientele – aggiunge Crocetta – Cinque anni fa era il tempo della Tabella H, degli sprechi della sanità, erano i tempi in cui i forestali costavano il doppio di adesso. Abbiamo fatto denunce, ripristinato i conti e liberato una Regione, in un processo che deve continuare e non può fermarsi”. “In merito ai chiarimenti richiesti dalla Corte dei Conti entro il 19 luglio, ho già convocato una giunta per martedì, che dovrà nominare il nuovo ragioniere generale e approfondire le questioni sollevate – conclude – Con la consapevolezza che senza di noi in questi anni, la Regione sarebbe andata in dissesto e non si sarebbe salvata”.

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