Agrigento, Carlisi (MVS): “A chi giova il sondaggio di democrazia partecipata?”

A chi giova il “firettoloso” sondaggio di democrazia partecipata ?


Comincia così la nota stampa della consigliera comunale di Agrigento pentastellata, Marcella Carlisi che continua : “La scorsa settimana il Consiglio comunale all’unanimità ha approvato un articolato regolamento per organizzare la partecipazione popolare richiesta dalla legge per scegliere  le attività da finanziare con il 2% dei trasferimenti regionali, ossia con circa 55 mila euro.

Tale regolamento sarebbe entrato in vigore con la sua pubblicazione nell’albo pretorio entro sette giorni dalla seduta di approvazione.

Invece, con un atto d’imperio che ricorda quelli dei sovrani assoluti che in nulla consideravano la volontà dei parlamenti, il Sindaco di Agrigento ha pensato: “lo Stato sono io” e  con una furia insensata, prima dell’entrata in vigore del regolamento del Consiglio comunale, ha indetto un proprio sondaggio on line deciso tra pochi intimi (il suo “cerchio biondo”), al chiuso di qualche stanza, scavalcando così quanto stabilito dal regolamento approvato dai rappresentati di migliaia di cittadini  considerandolo semplice carta straccia.

E’ stato   messo il bavaglio ai cittadini e ai loro legittimi rappresentanti.

Quali interessi ci sono dietro questa affrettata decisione ? A chi giova ?

Riteniamo gravissimo, tra l’altro, che nel sondaggio del Sindaco,  dalle proposte votabili sia stata esclusa quella relativa all’aiuto ai disabili, che aveva riscontrato tanto favore in un precedente sondaggio.

E’ stata invece mantenuta “l’area fitness a San Leone”, voce proposta da un’associazione di cittadini, gli unici a cui sia stato concesso il privilegio di inserire una indicazione nel sondaggio. Perchè non è stato consentito a tutti i cittadini?

Si tratta, a nostro parere, di un caso di esercizio del potere arbitrario ed intollerabile che condanniamo con forza anche perché una  circolare dello scorso 9 marzo della Regione siciliana stabilisce che “il consiglio comunale provveda, preliminarmente, ad adottare appositi provvedimenti per l’istituzione e il funzionamento della partecipazione…Il consiglio comunale dovrà tener conto delle indicazioni acquisite dalla cittadinanza in ordine alla destinazione del corrispondente due per cento”. Ed infine la circola precisa che “Sarà compito dell’amministrazione comunale provvedere all’attuazione degli indirizzi espressi dal Consiglio e compiere i relativi atti gestionali per spendere le risorse in conformità delle disposizione di legge e alle scelte della cittadinanza”.

Non ci pare proprio che l’amministrazione abbia seguito tali indicazioni. Per quali oscure ragioni l’amministrazione ha avuto fretta di scavalcare le disposizioni del Consiglio richieste preliminarmente dalla Regione ?

Chi sta speculando sulla facoltà di scelta riservate per legge ai cittadini ? “