“Articolo uno” ad Agrigento, D’Alema: La sinistra è stata abolita dal segretario del Pd”.

La presentazione ufficiale è avvenuta in un affollatissimo “Dioscuri Bay Palace” a San Leone di Agrigento con Massimo D’Alema, Angelo Capodicasa e Sonia Alfano che con parole entusiaste ha annunciato la sua adesione al “Movimento democratico e progressista”.
Capodicasa nel presentare i suoi ospiti si incarica di svolgere un breve e dettagliato excursus della situazione politica italiana densa di crisi e di quegli avvertimenti che l’Istat ha lanciato nei giorni scorsi.
“Non vogliamo costruire un movimento di ex ma una forza di sinistra e di centr – precisa D’Alema – dando l’opportunità di non scegliere tra Grillo e Renzusconi che sarebbe una scelta mortificante nel nome di una politica che ha fatto aumentare povertà e disuguaglianze”.

Capodicasa D'Alema e Sonia Alfano
D'Alema intervistato dai cronisti
Massimo D'Alema in una foto di gruppo

Le ragioni di una terza possibilità scandite da D’Alema passano per la dichiarata attenzione a Papa Francesco e si forgiano in una politica “seria e coerente con la parola data, che non dice stai sereno e poi ti accoltella, riportare in campo una sinistra seria”.
D’obbligo il riferimento a Pisapia che consente a D’Alema di rispondere alla domanda (“Farete da stampella a Renzi”?) rivoltagli da una “compagna” intervenuta nel dibattito insieme al rappresentante degli studenti e a quello dell’Arci.
Per inciso facciamo notare che la parola “compagno” in questo contesto è stata applaudita più volte, segno che da ora in poi non sarà più considerata un lapsus, manco freudiano. Sotto questo aspetto il presidente di “Italiani-Europei” è stato chiarissimo perché i tempi delle scelte sono sempre più convulsi e stretti: “Chiederemo a Pisapia, col quale ci incontreremo ai primi di luglio in Assemblea, che questa sia una Assemblea Costituente aperta per chi vuol convergere su proposte serie e per una visualizzazione del mondo e dell’Italia”.
Le ipotesi sulle elezioni anticipate, fanno capire i relatori, potrebbero essere concretizzate al 22 ottobre e immaginando una precipitosa organizzazione che abbia pronte le liste per fine agosto, D’Alema presume e annota che a Renzi questo farebbe comodo per sfuggire ad una manovra d’autunno che non vuole affrontare. Che è come dire agli elettori – precisa D’Alema – “andate sereni a votare che poi arriva la batosta”.
Un altro aspetto considerato dai relatori e temuto dalle compagini politiche e in riferimento al Pd, è la paura che “Articolo Uno“ si organizzi – confermano all’unisono Capodicasa e Sonia Alfano – e che molto probabilmente susciterà notevole influenza sulle decisioni di quella parte del Pd che vuole tornare a sinistra perché “ci vuole una forte spinta dall’esterno anche per quei Pd che ci hanno provato dall’interno”.
Non è un mistero che parecchi renziani si sono ritratti da un accordo con Berlusconi. Narrando su quanto le era accaduto nel Pd – Sonia Alfano già facente parte della Commissione antimafia del Parlamento europeo- fa rilevare una vicenda che illumina il trend tradimentoso che alberga nel Pd renziano allorchè le fu data la promessa del suo inserimento in lista elettorale che invece poi fu inopinatamente mancata senza alcun preavviso.
Due le parole chiave che, a nostro parere, confermano l’aria che tirava in questa convention agrigentina. La prima è di Sonia Alfano: ”Vogliono un paese bue e cieco”, l’altra di Massimo D’Alema che nell’auspicare “una forza che ridia valori di sinistra” tira fuori una delle sue battute al vetriolo: ”La sinistra è stata abolita dal segretario del Pd”.

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