Musumeci: ”Da troppo tempo Agrigento è scomparsa dall’agenda politica regionale”

Avvistato (e fotografato) alle ore dieci in Via Duomo tra gli sguardi sorpresi dei visitatori che fanno la fila per entrare nell’ipogeo del vescovado  aperto  per la giornata del Fai, il “duro e determinato” Nello Musumeci giunge all’hotel Caos dopo mezzogiorno.

Una lunga  attesa per quel poco più di un migliaio di persone che nel mentre ascoltano e applaudono un nutrito parterre di politici che li intrattiene: Roberto Di Mauro, Roberto La Galla, Marilì Chiapparo, Vincenzo Corbo, Mirella Jacopo Manno, Carmelo Pullara insieme all’on. Saverio Romano e al senatore Antonio Scavone.

Tutti in bella mostra anche sul manifesto con sfondo azzurro di “Idea Sicilia e Popolari autonomisti” (nuove sigle per vecchie “glorie” regionali) con una colomba bianca che vola sulla dicitura “Musumeci Presidente”,

Il manifesto delle coalizioni per Musumeci
Il salone dell'hotel Caos
In prima fila il parterre dei politici
L'arrivo di Musumeci
Musumeci in via Duomo
Musumeci saluta i colleghi della coalizione
Musumeci tra Di Mauro e Saverio Romano
Nello Musumeci stamane parla ai convenuti

La stampa, all’indomani dell’arresto del sindaco di Priolo, definisce “un duro” Nello Musumeci che si espone perfino in controtendenza alle fiancheggiatrici  cordate “forzitaliote”, allorchè si è appreso che il candidato presidente abbia esclamato “Ve lo dicevo io” e così spegnendo gli umori del “partito anti-pm” che si era subito formato tra i mugugni dell’“ingiustizia ad orologeria”.

E continua ad essere deciso e determinato quando esordisce con un riferimento alla provincia che lo ospita:”Credo che Agrigento sia scomparsa dall’agenda politica regionale ormai da tempo, quindi abbiamo il dovere di dare più linfa e ossigeno ai territori maggiormente degradati.  Oggi questo impegno qui con Roberto Di Mauro, sostanzialmente con tutte le forze della coalizione perché la gente si convinca che il nostro è un progetto alternativo al malgoverno del centrosinistra e alla demagogia dei grillini. Dobbiamo lavorare con impegno e ovunque trovo entusiasmo e questo non può che farmi piacere. Sono convinto che questa volta ce la faremo perché vincerà la speranza sulla rassegnazione.  Dovessimo fare l’elenco dei problemi della Sicilia non finiremmo neanche stasera. Dico soltanto che non possiamo più creare occupazione senza lavoro. Niente più utilizzo di denaro pubblico come ammortizzatore sociale, dobbiamo mettere al centro dell’attenzione l’impresa, è l’impresa che crea ricchezza sia per i giovani sia per chi vuole andare a lavorare dopo essersi fermato. Credo che questo sia il presupposto essenziale poi tutto il resto, gli accordi bilaterali, la riqualificazione della burocrazia, il tema della sicurezza, le infrastrutture, le strade impercorribili che sono una vergogna, sono quelli che arrivano a ricaduta. Per ora pensiamo a vincere, tutto il resto lo affronteremo di buona lena con pazienza giorno dopo giorno”.

Anche l’ex sindaco di Catania, Stancanelli è venuto a omaggiare Nello Musumeci e si dice “soddisfatto per la compattazione del centrodestra e siamo qui per dire grazie a quanti hanno aderito alla proposta di Nello Musumeci presidente e ci auguriamo che la proposta vada avanti nell’interesse della Sicilia”.

L’on. Saverio Romano pone l’accento sulla “autorevolezza di Musumeci fin da quando era presidente della Provincia di Catania  e utilizzava gli strumenti  legittimi e non ci può essere oggi nessun politico che si metta in testa strumentalizzazioni di sorta. Musumeci è fatto di un’altra pasta”.

Antonio Schiavone, senatore della Repubblica, si dice certo che”questa sarà la prima lista, perché è la politica della concretezza e della presenza nel territorio. La Sicilia è in condizioni drammatiche e ultima tra le regioni d’Europa.  Noi abbiamo una grande storia con una classe politica che non ha saputo riaffermare le ragioni autonomiste, penso solo all’accordo che il presidente Crocetta ha fatto col governo centrale che per la prima volta avvilisce la Sicilia, un  trasferimento dei soldi dallo Stato quando noi nel 2016 abbiamo versato oltre il 40% allo Stato e avremo oggi il 71% di quelle che sono le risorse pagate in Sicilia. Questo “camerierato” nei confronti del governo centrale non è più possibile, noi non ci stiamo. Oggi Lombardia e Veneto pretendono l’autonomia che è stata sottratta alla Sicilia come anche la Sardegna.  Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza per  una regione autonoma, di una gestione autorevole , come classe dirigente, a partire da Agrigento.”