Akragas, quanto è difficile fare calcio ad Agrigento?

All’indomani dell’ennesimo pareggio casalingo, maturato nel derby contro il Messina, l’Akragas deve fare i conti con gli strascichi di una domenica da bollino rosso. I tifosi agrigentini, per la prima volta in stagione, si sono apertamente schierati contro la società contestandola per tutti i novanta minuti con l’esposizione di tre striscioni.

Tensioni che si sono prolungate anche fuori lo stadio con i carabinieri che sono dovuti intervenire, durante uno scontro tra ultras, arrestando un tifoso agrigentino per resistenza e lesioni.

Ma la domenica thriller dell’Akragas ha ancora spazio per i colpi di scena.

Uno ne arriva direttamente dalla sala stampa dell’ Esseneto , nella conferenza del post gara.

Silvio Alessi, presidente agrigentino, si presenta davanti ai cronisti visibilmente amareggiato e deluso e annuncia le dimissioni dalla carica. “Qualcosa evidentemente a livello di squadra non funziona e da oggi sono tutti in discussione – ha tuonato Alessi – Ma non posso sopportare gli attacchi personali e gli insulti quando ritengo di essere uno degli artefici principali della conquista della Lega Pro”. 

Delusione, quella di Alessi, nei confronti dell’intera piazza agrigentina. Dai tifosi, autori  ieri di un vero e proprio sciopero ma che anche durante la stagione sono stati numericamente inferiori rispetto alle passate; delusione nei confronti della classe imprenditoriale che non ha di fatto mai creduto in un progetto calcistico ad Agrigento, lasciando il campo ad investitori non agrigentini.

L’Akragas, con le dimissioni di Alessi, perde sicuramente una figura di riferimento poliedrica. Garante nei confronti di chi, poco più di un anno fa, ha deciso di acquistare l’intero pacchetto di maggioranza. Quel Marcello Giavarini, salvatore della società agli inizi della stagione ma mai fino in fondo amato dal popolo agrigentino, che oggi si ritrova praticamente da solo al timone di una barca che sembra navigare in acque molto mosse.

Con il passo indietro di Silvio Alessi, che comunque rimane all’interno dell’assemblea dei soci, il quadro che si prospetta nell’immediato futuro non è dei più rosei. Martedì, come annunciato dallo stesso presidente, ci sarà una riunione tra società,staff tecnico e squadra. Nulla è ancora perduto in termini di classifica e per il discorso salvezza.

Ma l’impressione è che il “giocattolo”, creato con amore nel 2011, si sia rotto.