Agrigento gossip e migranti discussi nel Caffè letterario “Sulla strada della legalità”

Alessi e Allotta durante il dibattito

Da sinistra il comandante Parisi della Capitaneria, il vice questore Peritore e la funzionaria Sciarabba

Ancora una volta il Caffè letterario “Sulla strada della legalità” non si fa mancare nulla.

Siamo al sesto incontro della terza edizione consecutiva e il “Social Gossip” di Francesco Pira e i libri di Gaetano Allotta sulle migrazioni hanno attizzato un dibattito  come sempre di grande franchezza.

Inevitabili le critiche e autocritiche, i ripensammenti  sulla pericolosa china intrapresa dai social network insieme al dramma delle migrazioni e del riassetto dell’accoglienza. Non poteva essere altrimenti con la presenza del sociologo Francesco Pira che ha scritto a quattro mani con la collega Antonia Cava un libro di grande successo, “Social gossip”, testo che dovrebbe essere incluso tra i libri scolastici insieme alla ricca ed esaustiva informazione sulla storia delle migrazioni che fornisce la ricerca di Gaetano Allotta.

Il libro di Francesco Pira

Il pubblico si intrattiene con gli autori

Ex intendente di Finanza e straordinario cultore di storia locale (è sua la periodica rubrica su Teleacras), Allotta ha avuto anche il merito  nel corso dell’incontro di chiarire e offrire al dibattito la proposta  che lo stesso popolo di Lampedusa ha avanzato, cioè quella di attribuire alla nostra Guardia costiera il Nobel della pace. E sarà sempre tardi quando questa consapevolezza dei lampedusani verrà accolta e messa in atto.

Abbiamo raccontato – ha detto Pira – l’evoluzione del gossip che ormai impazza sui social network, ma che gira tantissimo anche su whatsapp. E’ nato dalla voglia di indagare a 360 gradi su quello che accade nel momento in cui un rumor si trasforma in gossip e può avere un effetto deflagrante. Con la collega Antonia Cava abbiamo provato a mettere insieme le competenze nella ricerca e quindi indirizzare il nostro lavoro sui media tradizionali e sui social. Abbiamo parlato del pettegolezzo degli adulti e di quello dei bambini, le voci, le chiacchiere condivise con altri attori sociali al fine di svelare segretezza ed intimità con  un’indubbia funzione socio-comunicativa. C’è tantissima cattiveria in giro e i social stanno permettendo a soggetti malati di tirar fuori il peggio. Per questo dobbiamo usarli, ma ripeto, non farci usare. Capire cosa pubblicare e cosa omettere. Con chi relazionarci e chi tenere alla larga. Ma si tratta di strumenti. Non vanno condannati, né osannati. Soltanto usati”.

La terrazza sul mare location del caffè letterario

Allotta, nel dibattito sollecitato dal conduttore  Enzo Alessi, ha precisato alcuni aspetti  per niente trascurabili che toccano i miserabili sfruttamenti che colpiscono i migranti  per mano dei loro stessi connazionali: ”La prostituzione, per esempio è organizzata dagli stessi, nigeriani, eritrei, somali, libici e non dagli italiani. Sfruttamenti che sono stati perseguiti dalle nostre questure e dalla Guardia costiera che ha arrestato decine di scafisti”.

Da osservatore e studioso dei problemi della pesca, Gaetano Allotta ha voluto anche  annotare nel suo intervento la profezia annunciata cinquant’anni fa da Jacques Cousteau che dava per “morto” il mare Mediterraneo. “Fortunatamente questo non è avvenuto completamente anche se dobbiamo considerare lo sfruttamento che abbiamo fatto del nostro mare. Al tempo dei Borboni di cui continuiamo a parlar male ingiustamente, la marineria osservava regole severissime e durante il periodo della riproduzione dei pesci era assolutamente proibito pescare e i pescatori intercettati andavano dritti in galera. Oggi il nostro fermo biologico non funziona a dovere. Con i Borboni il “fermo” era generale e non come oggi con i pescherecci  che si alternano nella pesca della “neonata” . Continuiamo ad essere autolesionisti.”

L’esibizione di Sara Chianetta

Per la cronaca, riguardo ai Borboni di cui parliamo male ingiustamente, avremo più approfondite notizie da una ricerca storica condotta dall’agrigentino Rosario D’Ottavio. Il libro, di cui abbiamo letto le bozze, è in tipografia e sarà presentato ad Agrigento nei prossimi mesi. Le sorprese non mancheranno e il ragguaglio tra presente e passato si farà ancora più cocente.

Nella serata di questo sesto incontro è stata ospite il soprano Sara Chianetta che ha voluto dedicare la sua esibizione non solo ai migranti annegati ma anche nel ricordo dei funzionari dello Stato e dei poliziotti uccisi dalla mafia e  che proprio in questi giorni vengono commemorati a Palermo e Agrigento.

La terrazza sul mare location del caffè letterario

Il prossimo undici agosto il caffè letterario invita alla presentazione di altri due libri: “L’eucaristia mafiosa” di Salvo Ognibene  e  “Come e perché racconto il maresciallo Anghelone” di Giuseppe Scopelliti.

Le foto sono di Diego Romeo