Agrigento, Girgenti Acque: ” Diritto di replica a trasmissione Rai ‘Presa Diretta’ “

Una nota agli organi di informazione è stato inviata da Girgenti Acque, società che si occupa della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento. La nota fa riferimento alla trasmissione televisiva “Presa diretta”, in onda la scorsa domenica, che ha trasmesso un filmato incentrato sul servizio idrico nella Città dei Templi.

La società agrigentina  scrive nella nota:

Uno dei ruoli più importanti del servizio pubblico radiotelevisivo è quello di garantire uno spazio adeguato e un’adeguata e verace rappresentazione dei fatti con dati oggettivi e riscontrabili.
La puntata di “Presa diretta”, trasmessa su Rai Tre in seconda serata domenica 31/01/2016 avente quale tema la gestione del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) – dopo 4 anni dal referendum sull’Acqua Pubblica – offre una informazione fuorviante ai cittadini già nel contenuto stesso del quesito quindi, del risultato referendario, inducendo erroneamente tutti a pensare che il referendum abbia eliminato la possibilità ai soggetti privati di poter gestire i servizi pubblici essenziali.

Per chiarezza di informazione, è necessario che i cittadini sappiano che il referendum del 2011 ha abrogato il d.l. 135/09 (Decreto Ronchi) il quale consentiva l’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica esclusivamente ai soggetti privati scelti a seguito di gara ad evidenza pubblica, in quanto il Legislatore era consapevole che la gestione pubblica dell’acqua aveva generato gravi ed irreversibili diseconomie, tramutando gli enti pubblici in carrozzoni fonte inesauribile di sprechi.

Il referendum, abolendo l’esclusività ai soggetti privati, ha permesso anche agli enti pubblici di poter continuare a gestire il servizio idrico integrato. Atteso che oggi, il sistema è ‘regolato’ da un’autorità competente quale quella dell’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (AEEGSI), l’utente è garantito che il controllo della gestione del servizio (l’acqua è e rimane un bene pubblico) avvenga secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità nel rispetto delle regole imposte dalle leggi e dai Regolamenti a prescindere dal soggetto (pubblico o privato) che lo gestisce.

Il Servizio Idrico Integrato normato a livello europeo e così come recepito dall’ultimo decreto legge n°133 del 12/09/2014 (Decreto Sblocca Italia), impone l’Unicità del Gestore e l’unitarietà della gestione per superare l’attuale eccessiva frammentazione, indirizzando il sistema verso un processo di industrializzazione atto a riprendere progressivamente quegli investimenti necessari e che per anni sono stati sottoposti ai veti politico-ideologici.

Basta quindi con i falsi proclami: con il referendum non si è votato contro la privatizzazione del S.I.I.
L’ACQUA E’ UN BENE PUBBLICO LA CUI GESTIONE viene affidata a soggetti con il rispetto delle seguenti forme di affidamento ad oggi vigenti:
• a soggetto privato con procedura di evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato di funzionamento dell’Unione Europea (caso Girgenti Acque S.p.A. – Provincia Agrigento);
• a società mista il cui socio privato sia scelto mediante procedura ad evidenza pubblica (caso Siciliacque S.p.A. società di sovrambito che fornisce l’acqua all’ingrosso detenuta per il 25% dalla Regione Sicilia e per il 75% da capitale privato);
• a soggetto interamente pubblico in house, purché l’affidatario disponga dei requisiti individuati dalla giurisprudenza dell’Unione Europea (caso AMAP – città di Palermo)
Indipendentemente dalla natura pubblica o privata o mista del gestore, il servizio deve essere gestito secondo criteri qualità, efficienza, efficacia ed economicità.

Se il servizio viene gestito nel rispetto di tutte le norme ed i regolamenti per l’utente finale non c’è alcuna differenza.

Premesso ciò, ritorniamo alla trasmissione ‘Presa diretta’ del 31/01/2016 in cui viene messo in onda un servizio che rappresenta la città di Agrigento sotto la morsa della crisi idrica con cittadini che riempiono i bidoni da fontanelle pubbliche. Ad Agrigento c’è una sola fontana, ed è noto a tutti sapere che non eroga acqua dell’acquedotto, pure dichiarata non potabile.
Girgenti Acque come sempre, non negandosi ad alcun contraddittorio, ha accolto il giornalista Alessandro Macina, che aveva richiesto un incontro per sentire dopo 8 anni dall’avvio della gestione del S.I.I. il punto di vista del gestore che ha ereditato un territorio alquanto critico come quello della provincia di Agrigento.

Il direttore generale della Società unitamente agli altri dirigenti aziendali hanno fornito tutti i dati sugli investimenti effettuati, i progetti puntualmente presentati ancora in attesa della definizione degli annosi iter burocratici, il numero degli interventi eseguiti, i miglioramenti ottenuti sia nei turni di distribuzione che nella balneabilità del mare nelle aree in prossimità degli impianti di depurazione, i servizi resi agli utenti, tutti gli indicatori che dimostrano con oggettività la bontà della gestione di Girgenti Acque, partendo dalla situazione ereditata e fornendo, nel contempo, un’ampia rassegna stampa storica che andando a ritroso di 10 anni prima dell’avvio della gestione di Girgenti Acque, evidenzia: turni di distribuzione di 22 giorni, interventi di riparazione non eseguiti tutt’al più dopo mesi se non anni, progetti mai avviati.
Considerato che in tv appaiono sempre i soliti volti agrigentini in cerca di visibilità, sarebbe interessante chiedere agli stessi se hanno davvero perso la memoria storica di qual era la frequenza e la qualità del servizio idrico nella provincia di Agrigento: basta ricordare quanto sopra e mettere a confronto gli articoli recenti che da diversi anni a questa parte si riferiscono di fisiologici guasti alle reti ‘colabrodo’ gestiti da Girgenti Acque, non usando più termini, quali ad esempio, ‘crisi’, ‘sete’, ‘emergenza idrica’, etc.
Da anni non si vedono bidoni e file alle fontane, a meno di quando non si vuole creare artatamente un set per una ripresa televisiva.
Oggi, gli articoli dei giornali locali che riguardano Girgenti Acque, trattano casi di una singola utenza che per un disservizio al proprio appresamento si rivolge direttamente ai media e non al front office o al centralino aziendale, che registra tutte le chiamata in entrata ed in uscita proprio per rendere trasparente la comunicazione agli utenti.

Nel corso dell’intervista, il giornalista ha parlato di fatture, bollette, che i cittadini ritengono errate o anomale.
Si è più volte chiesto di poter analizzare insieme i casi, proprio per evitare che l’opinione pubblica fosse falsamente influenzata da bollette ‘bandiera’ come, ad esempio, quelle sventolate dal Condominio S. Giuseppe di Realmonte. A tal proposito i cittadini attenti potranno ricordare che tale caso è stato discusso nella puntata di “Mi manda Rai Tre” trasmessa nello scorso mese di novembre, dove peraltro, dietro le quinte, in quanto è stato impossibile esibire tutti i documenti prodotti dalla Società durante la diretta, alla presenza della Dott.ssa Barbara Cataldi, l’azienda ha avuto modo di dimostrare la legittimità dell’operato con documenti alla mano, chiedendo sin da subito all’Arch. Raso (amministratore di condominio) di prenderne puntualmente atto, il quale più volte inviato si è negato fino ad oggi.
In particolare, dai dati forniti nel corso del confronto dietro le quinte è emerso che:
• Il debito medio annuo per ogni singolo condomino è pari a € 144,37;
• La quota parte di consumo annuo per ogni singolo condomino è pari 92 metri cubi;
• Secondo la “XII Indagine nazionale a campione sulle tariffe 2013 del Servizio Idrico Integrato”, pubblicata il 13/05/2014 dal Centro Ricerche Nazionali Economiche Educazione Formazione di Federconsumatori, il consumo medio annuo di un nucleo familiare composto da n. 3 unità è pari a 150 metri cubi.
Ma la richiesta di poter prendere visione delle bollette che sarebbero state oggetto di ‘scandalo’ mediatico per poter fornire una corretta informazione e rispondere puntualmente con dati di fatto, atti ufficiali e documenti alla mano è stata negata anche dai giornalisti di Presa Diretta, i quali invece di smuovere l’opinione pubblica sul perché ancora ad oggi le pastoie burocratiche dei vari assessorati non consentono l’avvio degli investimenti di quei progetti (rifacimento delle reti idriche e fognarie e degli impianti di depurazione) realizzati da diversi anni da Girgenti Acque, hanno preferito deviare l’informazione inducendo l’ascoltatore a credere che i problemi –storici- di Agrigento sono dovuti al gestore privato che dal momento dell’assunzione della gestione del S.I.I. è diventato responsabile:
• della atavica presenza dei serbatoi nelle case (effettivamente nessun cittadino, per la prima volta ha parlato di carenza di acqua);
• dei crolli di quartieri del centro storico per motivi noti a tutti non sono riconducibili alla gestione di Girgenti Acque;
• di aver scoperto migliaia di abusivi, alcuni dei quali vengono ripresi in televisione e che anche in Rai trovano pure lo spazio per lamentarsi delle turnazioni idriche e del costo del servizio (che non pagano), che ricordiamo è rigidamente regolamentato dall’Autorità EEGSI.
Il servizio andato in onda era chiaramente un servizio preconfezionato (l’intervista in azienda è durata più di un’ora: di fatto saranno stati trasmessi appena due minuti..forse!) in quanto mirava solo a demonizzare la gestione privata del servizio idrico integrato falsando i veri problemi riscontrati dal gestore Girgenti Acque e che hanno, chiaramente impatto sulla tariffa del servizio, che per legge ne deve coprire integralmente i costi.
I costi del servizio idrico integrato, così come anche rappresentato al giornalista con dati alla mano, oggi nella provincia di Agrigento sono aggravati da:
• il mancato avvio degli investimenti, in particolar modo quelli relativi al rifacimento delle reti idriche che abbatterebbero in maniera incisiva le perdite idriche che oggi si attestano al 50 %.
• il costo dell’acqua all’ingrosso che la Regione Sicilia fa pagare ad € 0,70 oltre IVA al metro cubo quando la media dell’acqua all’ingrosso in Italia è di circa € 0,20 al metro cubo. A tal proposito giova ricordare che il territorio della provincia di Agrigento ha poche fonti, presenti tra l’altro in quei Comuni che non hanno consegnato, in barba al contesto regolatorio vigente, le reti e gli impianti.
• i numerosi utenti abusivi (utenti illegalmente appresati alle reti idriche e/o fognarie)

Ma, come sempre, di tutto questo non se ne è fatto alcun riferimento…perché?

Nonostante ciò, Girgenti Acque è sempre disponibile a fornire ogni spiegazione agli organi di informazione affinché possano usare l’oggettività quale base per un confronto veritiero come primo ingrediente per i servizi, siano essi televisivi, radiofonici, on line o della carta stampata.

Più volte è stato richiesto al dott. Macina di fornirci i casi che sarebbero stati trattati nel servizio, ma non ci è stata data la possibilità di farlo né durante l’intervista né sono stati forniti i dati successivamente. Abbiamo, quindi, provato ad individuarli attraverso il fermo immagine del servizio televisivo e siamo risaliti a tutte le bollette mostrate durante la trasmissione quale esempio di bollette “anomale”.
Ebbene le bollette smascherano la malafede di chi le ha esibite e la mancanza di ricerca di un vero contraddittorio, di chi ha costruito il servizio.
In particolare, dall’analisi puntuale dei documenti esibiti, risulta che:
• Le bollette/fatture esibite (allegati n° 1, 2 e 3) n° 20140 del 15/03/2010 di € 136,14 e n° 155622 del 16/11/2010 di € 329,41, si riferiscono all’utenza n° 12885034 intestata a XXXXXXXX. Esse sono state emesse in applicazione della struttura tariffaria previgente nel Comune di Agrigento, senza alcuna variazione rispetto alla gestione comunale precedente.
Infatti, la convenzione di affidamento della gestione del S.I.I. del 27/11/2007, sottoscritta dall’ATO Idrico Ag9 (Provincia di Agrigento) e dalla Girgenti Acque, ha previsto che fino alla approvazione del nuovo piano d‘ambito, avvenuta il 20/06/2012, si applicassero le strutture tariffarie previgenti e stabilite dai precedenti gestori del servizio idrico.
La nuova tariffa è stata approvata solo nel 2012 con deliberazione n° 2 del 20/06/2012 del commissario ad acta in sostituzione dell’assemblea dei rappresentati dell’ATO AG9.
Pertanto risulta falso quanto asserito circa l’incremento tariffario, in quanto la fattura esibita è stata calcolata con la stessa tariffa del precedente gestore.
• La bollette/fattura (allegati n° 4, 5 e 6) n° 120834 del 24/11/2009 di € 3.446,39 è riferita all’utenza n° 7657239 intestata a XXXXXXXX ed è stata interamente stornata con l’emissione della nota di credito n° 1399 del 03/03/2010 di € 3.446,39. Quindi nella trasmissione del 31/01/2016 è stata esibita una bolletta emessa il 24/11/2009 ed annullata il 03/03/2010, ben sei anni fa!
La causa dell’annullamento si riconduce al ricalcolo dei consumi in applicazione a quanto previsto dal CdA dell’Ato idrico con delibera del 28/06/2010 e 21/12/2010 che ha dichiarato “inattendibili” le letture dei precedenti gestori, e ha così stabilito di procedere al ricalcolo sulla base del consumo medio giornaliero ricavato tra due letture certe rilevate da Girgenti Acque;
• La bolletta/fattura (allegati n° 4, 7 e 8) n°19035 del 15/03/2010 di € 1.923,70 relativa all’ utenza n° 12207246 intestata a XXXXXXXX è stata interamente stornata con l’emissione della nota di credito n° 1582 del 14/03/2011 di € 1923,70. Anche in questo caso nella trasmissione del 31/01/2016 è stata esibita una bolletta emessa il 15/03/2010 ed annullata il 14/03/2011, ben cinque anni fa!
Anche nel caso in esame si è proceduto al ricalcolo dei consumi in applicazione a quanto previsto dal CdA dell’Ato idrico con delibera del 28/06/2010 e 21/12/2010;
• La bolletta/fattura (allegati n° 4, 9 e 10) n° 49255 del 21/06/2010 di € 1.677,89 relativa all’ utenza n° 13430658 intestata a XXXXXXXX è stata interamente stornata con l’emissione della nota di credito n° 1447 del 14/03/2011 di € 1.677,89. Quindi nella trasmissione del 31/01/2016 è stata esibita una bolletta emessa il 21/06/2010 ed annullata il 14/03/2011, ben cinque anni fa!
Anche nel caso in esame si è proceduto al ricalcolo dei consumi in applicazione a quanto previsto dal CdA dell’Ato idrico con delibera del 28/06/2010 e 21/12/2010;
• La bolletta/fattura (allegati n° 11, 12 e 13) n° 19952 del 06/02/2013 di € 5.423,53 relativa all’ utenza ° 1687901 intestata a XXXXXXXX è stata interamente stornata con l’emissione della bolletta/fattura negativa n° 26680 del 06/03/2013 di € -5.423,53. Quindi nella trasmissione del 31/01/2016 è stata esibita una bolletta emessa il 03/02/2013 ed annullata soltanto un mese dopo, il 06/03/2013 con l’applicazione della tipologia tariffaria residente, invece che non residente. E’ stata, pertanto, esibita tre anni dopo una bolletta che era sta annullata dopo un mese dall’emissione!
Successivamente, abbiamo provveduto al riaddebito dei consumi fatturati con la suddetta bolletta, con l’applicazione della corretta tipologia tariffaria di tipo “utenza domestica residente”, sulla base della dichiarazione fornita dall’utente. Inoltre, le verifiche ed i controlli effettuati sul contatore installato presso l’utenza, hanno sempre avuto esito di regolarità.
• La bolletta/fattura esibita (allegato 14) n° 355072 del 30/09/2015 di € 624,20 (allegato 15) relativa all’ utenza n° 16302161 intestata a XXXXXXXX è una bolletta/fattura di acconto che è stata interamente conguagliata con l’emissione della successiva bolletta/fattura a consumo n° 464757 del 17/12/2015 di € 0 (allegato 16).

Il risultato è che la trasmissione così come è andata in onda fornisce un’informazione difforme dalla realtà dei fatti e diffamante nei confronti della Società. Tutto ciò è provato da documenti fiscali regolarmente registrati sui libri contabili ufficiali aziendali.
Personalmente abbiamo sempre stimato il lavoro di informazione promosso da Rai Tre, ma con questa esperienza diretta abbiamo avuto contezza che anche il servizio pubblico nazionale manda in onda le opinioni e le maldicenze omettendo il riscontro con i documenti ufficiali.

Volendo ben sperare che si è trattato di un singolare episodio dovuto a problemi di montaggio e non ad un comportamento volutamente in mala fede, così già come chiesto anche con insistenza al dott. Macina, rinnoviamo il diritto di replica su tutti i punti contestati partendo dai contenuti dell’intervista rilasciata il 25/01/2016, richiedendo i riferimenti dei documenti esibiti in tv e rimanendo a disposizione per ulteriori e necessari approfondimenti.