Agrigento, morte Rigoli in ospedale: “Nostro figlio si sarebbe potuto salvare”

Si è svolta, ieri in Tribunale, una udienza relativa al processo inerente la morte di Vincenzo Rigoli, il giovane di  19 anni, fu vittima di un incidente stradale nel dicembre del 2012 e che morì, nelle ore successive al sinistri, per schock emorragico nella sala operatoria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

Una vicenda lunga e dolorosa che ha visto per due volte la richiesta di archiviazione da parte della Procura e l’opposizione ferma da parte dei genitori che hanno prodotto nuove documentazioni. Si è giunti alla fine all’imputazione coatta per  due medici dell’ospedale, il primario Salvatore Napolitano e il chirurgo Sergio Sutera Sardo, che avrebbe dovuto operare Vincenzo. Entrambi rispondono di omicidio colposo.

Ieri, un’udienza dove alle perizie degli avvocati difensori degli imputati, ha risposto la parte civile, rappresentata dai genitori del giovane che ha consegnato una controperizia. Secondo i familiari di Rigoli lo stessi sarebbe potuto salvare se  fosse stato adeguatamente e opportunamente assistito dai medici.