Nella mattina odierna la Guardia di Finanza di Agrigento celebra il 242° anniversario della fondazione del Corpo, con una cerimonia che, come ormai consuetudine consolidatasi negli ultimi anni in conseguenza della particolare congiuntura socio-economica che il paese tuttora attraversa, si svolgerà in forma non pubblica presso il Comando di via Atenea.
Il perdurare del difficile scenario di crisi economica ed istituzionale attribuisce sempre più al Corpo un ruolo decisivo nel recupero delle somme sottratte ai bilanci pubblici, sul versante sia delle entrate che delle uscite, caricando la Guardia di Finanza di legittime aspettative da parte dei cittadini.
Perciò, la lotta allo sperpero di risorse pubbliche, alla criminalità economico-finanziaria ed all’evasione fiscale, se da un lato assume il ruolo di strumento privilegiato teso a rilanciare lo sviluppo del Paese, dall’altro costituisce la strada obbligatoria per ripristinare le condizioni di legalità e solidarietà sulle quali si fonda il patto sociale tra Stato e cittadini.
È con questo spirito che le Fiamme Gialle di Agrigento festeggiano il loro 242° “compleanno”, con una cerimonia che dà atto degli sforzi profusi in questi primi cinque mesi dell’anno; essi infatti gratificano non solo i militari che vi hanno contribuito ma, soprattutto, i cittadini desiderosi di legalità.
Complessivamente, da Gennaio a Maggio i Reparti della provincia di Agrigento hanno proseguito gli sforzi nelle tre fondamentali macro-aree operative, ossia l’attività di tutela delle uscite dai bilanci pubblici, il contrasto ai patrimoni criminali ed illeciti e quella più “tradizionale” di tutela delle entrate, eseguendo complessivamente 763 interventi, comprensivi sia delle attività di iniziativa, che di quelle su delega della Magistratura ordinaria e contabile.
Infatti, in questi 5 mesi, sono pervenute complessivamente n. 246 deleghe d’indagine dalle Autorità Giudiziarie penali e n. 2 da quella Contabile, ed a 142 di esse i dipendenti Reparti operativi hanno già dato riscontro.
Come prassi ormai consolidata nel recente passato, la peculiarità della maggior parte dei controlli e delle indagini è caratterizzata dalla trasversalità operativa tra le diverse materie, cioè l’approccio investigativo che, nell’ambito dello stesso “filone” d’indagine, cerca di prendere in considerazione più aspetti di illiceità.
In particolare:
L’attività ispettiva in materia fiscale ha riguardato, nel complesso, n. 133 interventi, tra verifiche e controlli, ed oltre 1600 controlli degli obblighi strumentali, con la segnalazione all’Agenzia delle Entrate di una base imponibile di oltre 20 mln di euro.
In particolare, la denuncia per reati fiscali ha riguardato violazioni al D.Lgs. n. 74/2000, con particolare riferimento all’obbligo di presentazione della dichiarazione, all’emissione ed all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed all’occultamento o alla distruzione della contabilità aziendale.
Nell’ambito dei controlli in materia di “accise” sugli oli minerali, sono state denunciate 4 persone e sequestrati 6000 lt di gasolio agricolo (destinato per gli usi agevolati in agricoltura), per illecito utilizzo del carburante per fini non consentiti.
In molti di questi casi, a tutela del credito erariale, è stata avviata la procedura di sequestro “per equivalente”, consistente nel sequestro di beni per un valore corrispondente agli importi frutto di evasione; tale procedura ha portato, dall’inizio dell’anno, a 4 sequestri per un valore complessivo di oltre 1 mln di euro;
Tali attività sono state orientate tanto alla repressione dei più gravi episodi di frode e cattiva gestione delle uscite dai bilanci nazionali e comunitari, quanto al contrasto di più diffusi fenomeni illeciti che attengono all’accesso a forme di agevolazione previdenziali ed assistenziali indirizzate a sostegno delle “fasce più deboli”.
In particolare, le frodi constatate attengono i fenomeni dell’illecita richiesta di finanziamenti comunitari a carico dei Fondi strutturali, e delle politiche agricola ed assistenziale, queste ultime in genere gestite dall’INPS;
è stata eseguita n. 1 confisca di beni mobili, immobili e valute per un valore totale di 19.542.520,00 € mln di €, conseguenti ad accertamenti patrimoniali e relativi sequestri di beni nei confronti del nucleo familiare di origine di Stracuzzi Angelo di Licata;
sono stati effettuati n. 8 sequestri di beni mobili, immobili, valute e titoli, per un valore complessivo pari a circa 126.006,16 €, ai sensi della vigente normativa antimafia;
sono state avanzate all’Autorità Giudiziaria n. 7 proposte di sequestro (di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie) per un valore complessivo di circa 1.464.931,16 €.
Questa classificazione dell’attività di polizia economico – finanziaria in tre macroaree non ha impedito che la Guardia di Finanza si occupasse, anche ad Agrigento, di altre forme di illiceità altrettanto insidiose, nonché del controllo del territorio attraverso l’impiego di pattuglie su strada.
la persona arrestata apparteneva ad una associazione criminale operante nel settore economico del gioco elettronico a distanza online, ed era ritenuta responsabile di varie condotte delittuose relative all’esercizio abusivo di attività di organizzazione e raccolta di giochi online, nonché responsabile delle fraudolente intestazione ed attribuzione di beni, valori ed attività economiche.
Nel corrente anno è stato, inoltre, avviato il Piano Operativo Provinciale per il contrasto alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale organizzato, nonché alla tutela dei diritti della proprietà intellettuale con finalità di intensificare e rendere sistematica sul territorio l’azione del Corpo, sia preventiva che repressiva, per impedire i fenomeni di concorrenza sleale e, al contempo, per meglio garantire la salute dei cittadini.
Sul fronte del contrasto all’immigrazione clandestina è proseguito lo sforzo congiunto dei Reparti del Corpo, Ordinari ed Aeronavali, dislocati a Lampedusa e sull’isola maggiore: esso è consistito nel concorso, da parte delle Fiamme Gialle, da un lato, alla vigilanza presso i centri di accoglienza di Lampedusa e di Siculiana, dall’altro, al soccorso in mare dei migranti che attraversavano il Canale di Sicilia su imbarcazioni di fortuna.
Infine, nel corso della cerimonia, è stato consegnato alla vedova di un appartenente al Corpo in congedo l’attestato di nomina al grado superiore, e sono stati altresì premiati 10 militari, distintisi per la brillantezza e l’importanza di servizi svolti, ai quali si è voluto attribuire il giusto riconoscimento attraverso la consegna di altrettante ricompense morali.