Agriento, blitz “Icaro”: intervento Associazioni Antiracket e Antiusura, Confidustria Centro Sicilia e Ance

“Non denunciare vuol dire aiutare i mafiosi che hanno reso in schiavitù la terra in cui viviamo, sconvolgendone anche le regole di mercato”. Andrea Messina, presidente dell’associazione antiracket e antiusura FAI Antiracket Agrigento, commenta così l’operazione antimafia ‘Icaro’ che ha consentito di trarre in arresto 13 persone ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, illegale detenzione di armi, detenzione di sostanze stupefacenti. “Ringraziamo – aggiunge Messina – le Forze dell’Ordine, coordinate dalla Prefettura, per il sostegno dimostrato nei fatti anche con incontri mirati: lo Stato ha fatto e continua a fare la sua parte. A questo punto imprenditori e cittadini non hanno alibi se decidono di non voler voltare pagina”.


“Gli arresti di ieri dicono ancora una volta – sostiene Antonio Siracusa, delegato per Agrigento di Confindustria Centro Sicilia – che è possibile competere nella normalità e che l’unica strada percorribile è quella di collaborare con le forze dell’ordine. Oggi più che mai raccogliamo l’appello del Questore di Agrigento,
Mario Finocchiaro, che chiede la collaborazione di chi subisce le estorsioni. Istituzioni e forze dell’ordine sono presenti e pronti a sostenere gli operatori economici vittime di reato. Non è possibile girarsi dall’altro lato. E chi lo fa deve essere cosciente del fatto che col proprio silenzio danneggia il nostro presente e il nostro futuro”.
Dello stesso avviso Carmelo Salamone, presidente dell’Ance Agrigento, l’associazione dei costruttori edili, che afferma: “Spiace rilevare che ancora oggi si assista a fenomeni del genere, l’appello è a tutti gli imprenditori che vogliono vivere e lavorare onestamente affinché si rendano conto che l’unica strada percorribile, già scelta da tanti, è quella dello Stato”.