Agrigento, Consiglio Comunale e “Tari”: intervento dei consiglieri di Uniti per la Città

O non gradiscono la nostra presenza, seppur scomoda, all’interno della maggioranza, oppure i partiti, incondizionatamente fedeli al sindaco, hanno deciso di barricarsi dietro ai risicati numeri per approvare provvedimenti, anche importanti e impopolari, ma funzionali alle dinamiche dell’amministrazione Firetto”. Il gruppo “Uniti per la Città”, composto dai consiglieri Giuseppe Picone, Angelo Vaccarello, Marco Vullo e Gerlando Gibilaro, denunciano l’atteggiamento tenuto, nella seduta di ieri sera, dai consiglieri che fanno parte della coalizione governativa, i quali, tranne qualcuno, – spiegano – hanno disertato l’Aula, chiamata a trattare un argomento di notevole importanza sociale ed economica per la città. Ci riferiamo alla votazione del piano finanziario per la gestione dei rifiuti relativo all’anno 2017 con la determinazione delle relative tariffe, la cui approvazione dovrà avvenire entro fine mese. Dunque nel giro di poche ore. Noi, con grande senso di responsabilità, ci siamo presentati puntualmente tra i banchi – aggiungono Picone, Vaccarello, Vullo e Gibilaro – ma ci siamo trovati prevalentemente in compagnia delle opposizioni. Tanto che la seduta è caduta per mancanza del numero legale. Forse era proprio questa la strategia dei colleghi della maggioranza, in modo che questa sera, in prosecuzione, potranno comodamente licenziare la proposta di deliberazione proveniente congiuntamente dall’amministrazione e dagli uffici, con la quale ratificheranno l’aumento del costo del servizio di igiene ambientale di oltre 1 milione e mezzo di euro e avalleranno la notifica della quinta rata della già esosa bolletta 2017 sui rifiuti che le famiglie agrigentine si vedranno recapitare a conguaglio per l’anno in corso. Noi siamo ben felici di non essere stati coinvolti in questi tatticismi – sottolineano i consiglieri del gruppo “Uniti per la Città” – e comunque ci saremmo tirati fuori a prescindere. Senza se e senza ma, tenuto conto anche che già la commissione bilancio, presieduta dallo stesso Vullo e con Vaccarello componente, aveva respinto al mittente la proposta di deliberazione. E questo perché non si può continuare a mortificare il ruolo dei consiglieri comunali, mettendoli sempre e scientificamente, con le spalle al muro, sotto la pressione della scadenza dietro l’angolo, che inesorabilmente incombe. E poi perché era priva del parere dei revisori dei conti. Insomma la solita patata bollente, scottante, gettata fra le fragili mani del Consiglio comunale. La responsabilità politica, istituzionale e umana è un patrimonio che deve essere partecipato e condiviso. In assenza di queste condizioni, propedeutiche e fondamentali, noi – concludono Picone, Vaccarello, Vullo e Gibilaro – preferiamo restare alleati con la gente piuttosto che alimentare alleanze e maggioranze non disposte al dibattito e al confronto democratico, le cui scelte finiscono per pesare sulle tasche dei cittadini”.