Sono già trascorsi 70 anni da quel referendum che sancì la nascita della Repubblica italiana archiviando quel passato di fede monarchica con i Savoia.
E se a Roma le frecce tricolore sorvolano l’altare della patria, ad Agrigento la festa della Repubblica è stata celebrata nei pressi del Tempio di Giunone in pieno parco archeologico, tralasciando quella consuetudine che vedeva ogni anno le più alte cariche istituzionali civili, religiose e militari della provincia incontrarsi presso la “villa Bonfiglio” in centro città.
L’occasione è stata utile per consegnare le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, una medaglia d’oro per le vittime del terrorismo e due medaglie d’onore ai cittadini deportati ed internati nei lager nazisti.
Particolarmente significativi gli “inni all’Italia” delle forze armate presenti ed i contributi storici e musicali degli studenti di alcuni istituti della città e della provincia.
Non poteva che notarsi la presenza del Cardinale Montenegro sempre sensibile agli avvenimenti che contano.
Non era invece presente il primo cittadino Firetto, forse impegnato a sostenere alcuni candidati alle amministrative di domenica in alcuni comuni della provincia di Agrigento.