Agrigento, il procuratore Patronaggio: “Legge su eco-reati è strumento valido”

La nuova legge sugli ecoreati sta funzionando bene. Dalla sua entrata in vigore, nel maggio del 2015, sono 947 i reati ambientali accertati, tra delitti e reati contravvenzionali, 1.185 le persone denunciate e 229 i beni sequestrati per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. Contestato in 118 casi il nuovo delitto di inquinamento e per 30 volte il disastro ambientale.

Lo rende noto Legambiente, sottolineando che in Sicilia, dall’entrata in vigore della legge, sono stati accertati 17 ecoreati, che hanno portato a 87 denunce e 14 sequestri.

“La legge sugli ecoreati ha portato nuovi strumenti a chi combatte l’illegalità ambientale e comincia a dare i suoi frutti”, è il commento di Daniela Ciancimino, del Centro di Azione Giuridica di Legambiente.

“I risultati dei primi 8 mesi di applicazione della nuova legge sugli ecoreati, fortemente voluta dalla nostra associazione, stanno dimostrando tutta l’efficacia del nuovo sistema sanzionatorio – afferma Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente -. Dopo i 4 arresti compiuti in Abruzzo e i 14 a Taranto nelle settimane scorse, è arrivata finalmente anche la prima sentenza della Corte di Cassazione sulla nuova legge sugli eco-reati. Si tratta di tre novità fondamentali per la piena applicazione della legge che sta riscontrando sempre più favore tra i rappresentanti delle forze di polizia e della magistratura. La nuova norma insomma sta funzionando molto bene, con buona pace dei denigratori della prima ora. Per rendere ancora più efficace il contrasto agli eco-criminali è fondamentale attivare una grande opera di formazione per tutti gli attori della repressione dei reati ambientali, a partire dai magistrati e dalle forze dell’ordine”.

Identica positiva opinione è stata espressa dal Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, secondo il quale la legge sugli eco-reati ha fornito un valido strumento operativo alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria per poter fermare gli eco criminali.

Sul convegno va registrata l’ennesima irruzione dell’ex detenuto Giuseppe Arnone che ha preso a male parole l’avvocatessa Ciancimino e Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente.

L’ex detenuto Giuseppe Arnone aggredisce verbalmente i rappresentanti di Legambiente