Agrigento, la Valle dei Templi “cresce”: boom di visitatori e di incassi

Buone notizie per la SICILIA dai musei e siti gestiti dalla Regione. Secondo i dati forniti dall’assessorato regionale ai Beni culturali, nel 2016, sono aumentati i visitatori e cresciuta l’entità degli incassi, con numeri “al di sopra delle aspettative”. Complessivamente i visitatori sono stati 4.392.005 contro i 3.932.647 nel 2015 (+11,68%), mentre gli incassi hanno toccato quota 23.203.561,20 contro i 20.439.345 del 2015. Un trend positivo che ha conosciuto un incremento soprattutto nel secondo semestre del 2016, coincidente con la stagione estiva e che ha risentito anche della grave instabilità politica del Mediterraneo che ha reso l’Italia e la SICILIA una meta privilegiata dai flussi turistici. “I dati – afferma l’assessore ai Beni culturali Carlo Vermiglio – confermano la forza attrattiva della SICILIA, del suo straordinario patrimonio culturale e naturalistico e la stretta relazione esistente in questa Regione tra turismo e cultura. Se compariamo i dati del 2016 del ministero dei Beni culturali, che riportano 172milioni di euro di incassi e 44,5 milioni di ingressi nei luoghi della cultura, si evidenzia quanto la SICILIA, nel panorama nazionale, assuma una posizione di rilievo posizionandosi dopo il Lazio, la Campania e la Toscana per numero di visitatori”. Valorizzazione partecipata e integrata a livello territoriale, collaborazioni e accordi con altre istituzioni e associazioni, i punti su cui la Regione punta per valorizzare il suo sistema culturale. “Non basta promuovere il singolo museo o il singolo sito – sottolinea Vermiglio – è necessario creare nei territori reti e filiere culturali per promuovere il patrimonio culturale, materiale ed immateriale, e paesaggistico”. A fare da padrone sono, come sempre, i siti archeologici più importanti inseriti nei maggiori itinerari turistici, quali il Parco archeologico di Agrigento, il Teatro antico di Taormina, la Villa romana di Piazza Armerina e la Neapolis di Siracusa. Ma risultati interessanti vengono anche da realtà come il Museo di arte contemporanea di Palazzo Riso di Palermo, che passa da 12.906 a 30.744 euro di incassi, e sul quale può avere influito anche l’ubicazione lungo l’asse dell’itinerario Unesco arabo-normanno.

Un dato significativo è quello del Parco archeologico di Agrigento vincitore del Premio nazionale del Paesaggio e candidato per l’Italia al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Il Parco, rispetto al 2015, ha registrato un incremento di quasi il 18% dei visitatori e un aumento degli incassi del 15%. Una conferma, secondo l’assessore ai Beni culturali, della “bontà del modello organizzativo e di governance del Parco che, reinvestendo le risorse derivanti dai proventi dei biglietti (una norma regionale destina fino al 30% degli incassi ad interventi per la valorizzazione e la migliore fruizione dei siti stessi ndr), ha creato una rete capace di promuovere il territorio ed intercettare l’interesse di partner pubblici e privati di grande rilievo”. Un modello che la Regione intende estendere anche agli altri due parchi, il Parco archeologico di Selinunte e il Parco di Taormina, già dotati di autonomia. Tra gli aumenti più rilevanti anche il Teatro romano e l’Odeon di Catania con 73.549 visitatori e 227.847 di incassi rispetto ai 45.005 visitatori e 150.726 di incassi nel 2015. Un grande sforzo infine è stato fatto per riaprire musei come quello archeologico Salinas, fruibile al pubblico dal mese di luglio dello scorso anno e che ha registrato 60.931 visitatori. Nel 2015, con le sole iniziative espositive, il Salinas aveva registrato 40.715 visitatori.

 

 

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