Agrigento, la vicenda delle transenne rimosse: le precisazioni degli imprenditori

In merito alla vicenda della rimozione delle transenne pubblicitarie nel centro di Agrigento, gli imprenditori interessati Giovanni Parisi e Mario Pardo, in un comunicato, intendono chiarire, secondo la loro versione, i fatti in questione.

“Nel mese di ottobre 2013 l’INPA, società che gestisce le pubbliche affissioni, ci notificava degli avvisi di accertamento relativi al mancato pagamento, dal 2009 al 2013, della Imposta Comunale di Pubblicità di 600 transenne in quanto considerate come se fossero impianti pubblicitari. A seguito di tale accertamento il Comune di Agrigento, nel mese di settembre u.s., dichiarava decaduta la concessione e ordinava la rimozione delle transenne, anche questa volta considerate “impianti pubblicitari”. Tutto questo sarebbe più che legittimo, se non fosse per il fatto che non si tratta di impianti pubblicitari ma di semplici TRANSENNE PARA PEDONALI, così come attesta lo stesso Comune nel 1988 in una nota indirizzata alla Soprintendenza ai BB.CC. AA. Di Agrigento dove specifica che: “…non ha autorizzato l’installazione di insegne pubblicitarie…”, attestazione che di fatto fa decadere entrambe le contestazioni.

Nel frattempo, – continua il comunicato –  nel 2011, si era chiesto il mantenimento delle transenne rivedendo alcuni parametri concessori allora poco chiari e in attesa di conoscere dal Comune l’esatto importo della tassa di occupazione suolo pubblico, 26,40 mq. considerando la differenza di tariffazione tra le diverse vie cittadine, senza avere mai avuto risposta, tassa che effettivamente non è stata ancora corrisposta, proprio perchè nessuno ce ne ha mai comunicato l’entità. Dal 2012 si è invece ripresa, seppur in maniera molto marginale, l’attività di collocazione di pannelli pubblicitari negli spazi predisposti all’interno delle transenne, pagando di volta in volta e solo per il periodo della esibizione, l’imposta pubblicitaria dovuta.

La vicenda delle transenne è stata più volte ripresa dai media e da taluni enfatizzata lasciando intendere che l’esistenza delle transenne fosse frutto di malaffare e quindi di illegalità e il mancato pagamento dei tributi frutto di attività sistematiche di evasione delle tasse, quando invece si tratta semplicemente di una differenza interpretrativa, tant’è che abbiamo già avanzato ricorso alla Commissione Tributaria per la contestazione del mancato pagamento della I.C.P., mentre stiamo preparando un ricorso avverso l’ordinanza di sgombero, mentre si sta valutando se esistono gli estremi per avanzare una richiesta risarcitoria in danno del Comune per avere, a nostro avviso, arbitrariamente sospeso la concessione per morosità. In attesa che tutto questo si definisca vorremmo augurarci che chiunque volesse intervenire sull’argomento valutasse anche i punti di vista della nostra società e ne tenesse conto. Per quanto ci riguarda attendiamo serenamente l’esito dei nostri ricorsi ai quali ci atterremo senza polemizzare ulteriormente”.