Agrigento, Mimmo Fontana sulla dismissione partecipazione Voltano

L’assessore Mimmo Fontana, componente della giunta Firetto, interviene sulla questione della dismissione della partecipazione del Comune nel consorzio Voltano. Questo quanto comuncato da Fontana con una nota inviata agli organi di informazione:

“Da giorni alcuni detrattori hanno cominciato a speculare sulla decisione dell’amministrazione di Agrigento di dismettere la partecipazione azionaria nel consorzio del Voltano.

Altri invece hanno legittimamente e correttamente chiesto informazioni sulle ragioni che ci hanno portato ad assumere tale decisione, come hanno fatto correttamente le segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL,  nel corso di in un incontro tenutosi martedì pomeriggio. A chiarimento di ogni residuo dubbio di coloro che rientrano in questa seconda categoria, vale la pena precisare che la dismissione della nostra partecipazione in una s.p.a. come il Voltano non è una facoltà ma un obbligo della normativa vigente. Inoltre, il grave quadro debitorio del Voltano espone oggi il comune di Agrigento a inutili rischi. Tali rischi sono inutili perché il Voltano non è certamente uno strumento utile per agevolare la scelta fatta dall’amminstrazione e dal consiglio comunale sulla ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. La LR 19/2015 affida esplicitamente il compito di scegliere il modello di gestione del servizio all’assemblea territoriale dell’ATO, e quindi non potranno avere alcun ruolo in questo processo i singoli comuni né, tantomeno, loro eventuali consorzi che non siano realisticamente identificabili come sub ambiti. Nell’attuale ATO di Agrigento non esistono tali condizioni tecniche.

Proprio per evitare derive inutilmente demagogiche e mantenere un profilo coerente con la legge e con l’obiettivo di una gestione più efficiente ed economica per i cittadini abbiamo deciso di non seguire la strada del consorzio dei comuni che hanno consegnato le reti a Girgenti acque, ma abbiamo fatto l’unica cosa che aveva senso in attesa che la Regione Siciliana facesse il proprio: dichiarare la nostra volontà politica. Per la stessa ragione non riteniamo che vi sia alcuna utilità nel rimanere all’interno di una s.p.a. che non avrà alcun ruolo nella auspicata futura gestione del servizio idrico”.