Agrigento, quando l’on. Gaetano Trincanato disse: “Gli amici mi hanno lasciato solo…”

Probabilmente nessuno ricorda più la notizia del quotidiano “Libero” che prospettava il passaggio di Massimo D’Alema con Berlusconi attraverso i buoni e sotterranei uffici di un Cossiga prima dalemiano e poi berlusconiano. Oppure quell’altra notizia dell’arcivescovo Peruzzo che fece inginocchiare dinanzi a se Trincanato e Mannino rei di aperture politiche al centro sinistra. Una richiesta minima per un arcivescovo che per sbarrare la strada al Partito comunista consentì che in lista democristiana ci fossero massoni e mafiosi come recentemente ricordato dal redentorista don Russo in un suo libro. Oppure l’estrema solitudine in cui il deputato agrigentino fu lasciato, dopo la vicenda dell’arresto a Cagliari, dai vertici del suo partito e dai suoi amici di corrente agrigentina.

“Neanche una telefonata” mi rivelò in privato. Questo e altro abbiamo trovato in una intervista di 50 minuti mandata in onda da Teleacras, in uno spazio autogestito, il 6 gennaio 2001 condotta da Franco Castaldo e Diego Romeo. Una videocassetta vhs che abbiamo disseppellito dai nostri archivi dopo la scomparsa recente di Gaetano Trincanato e dove francamente abbiamo trovato molto futuro in questa conversazione avvenuta “15 secoli fa” e oggi attualissima nel rimpiangere ciò che non fu fatto e che allunga la sua ombra su una conduzione regionale tra sfascio e catafascio dove i vecchi gattopardi continuano a farla franca insieme ai nuovi faraoni.

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