Eni: migliaia in piazza a Gela, anche esponenti Confindustria

Migliaia di persone (20 mila, per gli organizzatori, 10-12 mila per la Polizia) hanno sfilato in corteo a Gela per aderire allo sciopero proclamato dal Consiglio comunale (in seduta permanente da 5 giorni), per dire no alla chiusura della raffineria dell’Eni e per “difendere 2.500 posti di lavoro e lo stesso futuro della città”.

Dal piazzale antistante l’ospedale fino a piazza Municipio, percorrendo corso Aldisio e corso Vittorio Emanuele, c’erano tutte le categorie sociali, compresi i rappresentanti di Confindustria Sicilia, Rosario Amarù e Carmelo Turco.

“Oggi c’è una città unita, a dimostrazione che si può fare sistema“, ha detto Amarù auspicando che “lo facciano anche i politici”.

Metalmeccanici in tuta, avvocati in toga, sacerdoti di tutte le parrocchie, studenti, pensionati, donne, bambini, seguivano sindaci e gonfaloni di una dozzina di comuni del comprensorio, con bandiere e striscioni, in una vera e propria mobilitazione di popolo.

Solidarietà è giunta da ogni parte della Sicilia con delegazioni di lavoratori di Cgil, Cisl Uil e Ugl, dai Cantieri navali di Palermo agli edili di Enna, da Agrigento a Catania. Numerosi gli slogan e i cartelloni satirici che prendevano di mira il premier Renzi, rappresentato con il naso lungo di Pinocchio. All’arrivo in piazza Municipio, i ragazzi delle scuole gelesi hanno intonato l’inno di Mameli, quasi a sottolineare la dimensione nazionale del problema e gridato “vogliamo rimanere a Gela”.

Il sindaco, Domenico Messinese, ha detto che “oggi è una giornata storica per Gela e la Sicilia che si batteranno strenuamente in difesa dell’occupazione e lo sviluppo contro ogni disegno di smantellamento della nostra realtà industriale e per costruire un futuro alle nuove generazioni”. “Eni ha ribadito la volontà di rimanere a Gela e di investire per uno sviluppo industriale eco-compatibile della città, attestando il pieno rispetto del cronoprogramma previsto dal protocollo del 2014”.

Carmelo Turco, delegato regionale di Confindustria Sicilia per i settori del petrolchimico e della raffinazione, e Rosario Amarù, presidente di Confindustria Centro Sicilia, intervengono sulla vertenza Gela che ha portato oggi in piazza migliaia di persone. “Il sistema imprenditoriale – aggiungono – sta lavorando proprio per portare avanti gli impegni assunti e rinnovare così la sfida per il rilancio produttivo di Gela”.

In particolare, Confindustria sta promuovendo “l’avviso che mira a far insediare nuove aziende nelle aree disponibili del sito industriale. D’intesa con Eni, abbiamo avviato anche un progetto di aggregazione tra alcune delle più importanti imprese dell’indotto per rafforzarne la crescita imprenditoriale e, quindi, la competitività sia in Italia sia all’estero”.