Migranti, cardinale Montenegro: “Gesù è anche in loro”

“Oggi purtroppo assistiamo a una certa filosofia della carità, piena di ‘ma’ e di ‘se’. Non raramente capita infatti di essere noi a voler scegliere i poveri che ci piacciono, escludendo senza imbarazzo tutti gli altri e dimenticando che in tutti, perciò anche negli immigrati, Gesù c’è”. Lo ha detto il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo metropolita di Agrigento e presidente della Caritas italiana, presiedendo la celebrazione eucaristica e la supplica alla Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei davanti al Santuario. “Il Signore non si accontenta di belle, vuote e gratuite dichiarazioni d’amore – ha detto il cardinale – richiede carità concreta con i fatti e nella verità, capace di riconoscere le situazioni di necessità per riconoscere chi è senza tetto o senza pane, che sia un nostro connazionale o che sia un immigrato. Noi riusciamo a pregare con fervore Gesù e, nello stesso tempo, senza sentirci in colpa, a cacciarlo perché immigrato, con la motivazione che ogni straniero è terrorista, un poco di buono o qualcuno da cui guardarsi”. Ma, ha aggiunto il cardinale Montenegro, “la carità vera ce l’insegna Gesù, che nell’ultima cena si toglie il grembiule perché lo consegna ai cristiani di ogni tempo affinché continuino il suo gesto. La negazione della carità, o una carità con gli sconti, è rinnegamento della fede”.