Uil Agrigento: “Licenziamento di 23 netturbini è illegittimo”

In una nota inviata agli organi di stampa, la Uil di Agrigento interviene sul caso del licenziamento di 23 netturbini di Lampedusa.

I licenziamenti dei 23 operatori ecologici di Lampedusa sono illegittimi”. Qusto quanto scrive la Uil agrigentina. “Abbiamo chiesto un incontro urgente al Prefetto, all’Assessorato regionale e al Dipartimento acqua e rifiuti, i lavoratori vanno rimessi subito al lavoro”.

“La Uil di Agrigento dichiara con Gero Acquisto e Nino Stella dopo che si è perpetrata una grave ingiustizia, tra l’altro illegittima, nei confronti dei 23 operatori dell’igiene ambientale di Lampedusa, licenziati da giorno 16 novembre con modalità che non rispettano nessuna normativa o contratto previsto dalle leggi della repubblica, nella fattispecie la legge regionale 9/2010.

“E’ un vulnus che va ripreso con tempestività, non si può agire in questo modo e licenziare il personale in servizio con modalità  non previsti dai contratti collettivi di lavoro.

Abbiamo già chiesto un incontro urgente al Prefetto, all’Assessorato regionale e al dipartimento per la reintegra degli stessi lavoratori, è chiaro che azioneremo tutti gli strumenti di garanzia previsti dall’ordinamento giuridico per il rientro degli stessi operatori in servizio.

Abbiamo riscontrato, dopo l’incontro alla Srr di Agrigento dove si era discusso alla presenza del Sindaco di Lampedusa, l’Ati e le organizzazioni sindacali sul mantenimento e la garanzia dei livelli occupazionali, dopo che l’amministrazione comunale ha presentato un computo metrico diverso da quello aggiudicato, con una riduzione di personale pari a 8 unità che avevamo già denunciato, oltre a circa 4 mesi e mezzo di stipendi pregressi, un cambio di passo assolutamente ingiustificato, illegittimo e inaccettabile.

A seguito di una prima ordinanza sindacale contingibile e urgente, la stessa amministrazione ordinava al nuovo raggruppamento di imprese aggiudicatarie del nuovo appalto di effettuare il servizio con sole 5 unità  ,mentre nella seconda ordinanza della stessa natura aumentava il numero dei lavoratori a 7 unità.

Ebbene da giorno 16 novembre sono stati licenziati i 23 operatori ecologici in servizio nel cantiere di Lampedusa e contestualmente le imprese hanno assunto 7 operatori ex novo, un’azione ingiustificata e chiaramente illegittima che abbiamo subito contestato nelle sedi opportune.

Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di impugnare i licenziamenti perché illegittimi e cercare di tutelare i lavoratori a oggi licenziati.

Noi ci chiediamo ancora una volta perché l’amministrazione comunale e gli uffici preposti sulla bollettazione della tari il tasso di non riscosso è pari al 46%, un dato che è riscontrabile pure negli anni pregressi, è chiaro che a questo punto l’amministrazione sceglie la via più semplice anche se viola le norme vigenti, (leggasi la legge 9/2010), con il mantenimento dei livelli occupazionali, tagliando il numero degli operatori e lasciando i lampedusani con meno servizi e aggravi di tutti i tipi a livello igienico sanitario.

La cifra di tutto è che il servizio di differenziata che per legge doveva raggiungere già da tempo la quota del 60%, nell’isole Pelagie è ferma a un misero 12%.

La Uil ribadisce agli organi preposti al controllo di intervenire subito per riportare serenità ai lavoratori, alle loro famiglie e ai cittadini di Lampedusa e Linosa che oggi si trovano in gravi difficoltà nell’aver espletato un servizio corretto e funzionale e nel rispetto della normativa e dei contratti vigenti per garantire i livelli essenziali e primari di buon andamento del servizio.”

Uil Agrigento: “Licenziamento di 23 netturbini è illegittimo”