Università, allarme migrazione di massa: il 50% degli agrigentini va via

Una pianificazione finanziaria a lungo periodo per i consorzi universitari di Trapani e Agrigento, che permetta di programmare l’istruzione universitaria con continuita’ ed efficacia ed evitare quella migrazione di massa in altre universita’ italiane che per Trapani e’ al 62,3% e per Agrigento supera il 50%”. Lo chiede il rettore dell’Universita di Palermo Fabrizio Micari, lanciando l’allarme sulla migrazione universitaria che riguarda soprattutto gli studenti siciliani residenti nelle aree in cui l’istruzione accademica e’ affidata ai consorzi periferici.

Ma il tema e’ piu’ ampio. “Non riusciamo a garantire ai giovani il diritto allo studio, e fino a maggio non sapremo se e come potremo procedere. L’elemento piu importante e’ la stabilita’ del contributo – ha aggiunto Micari– occorre ragionare su un intervento temporale piu’ ampio”. L’allarme di Micari e’ stato accolto dal rettore di Catania Giacomo Pignataro: “In Sicilia abbiamo cercato di regolarci sulla base di un taglio del 20% dei contributi in soli cinque anni, ma ora siamo davvero allo stremo. Abbiamo consapevolmente evitato di aumentare le tasse universitarie, ma servono misure di sostegno”.