Agrigento

Cartello Sociale, solo 5 comuni hanno versato soldi ad Aica: “Chi rema contro?”

L’appello del cartello sociale ai sindaci che ancora non hanno versato i soldi alla società che si occupa del servizio idrico nell’agrigentino

Pubblicato 3 anni fa

Su 33 comuni che compongono la Società Consortile A.I.C.A. solo 5 hanno trasferito le risorse ricevute dall’Assessorato Regionale sotto forma di prestito alla nuova società mentre solo 7 hanno deliberato in Consiglio Comunale. Il Cartello Sociale, in una conferenza stampa organizzata questa mattina, ha invitato i Sindaci che hanno scelto la gestione delle reti idriche attraverso una società pubblica che possa garantire un servizio efficiente con indubbi risparmi a non fare mancare il loro sostegno. 

LE INTERVISTE

Queste le parole di don Mario Sorce, del cartello sociale: “Chiediamo che si faccia chiarezza visto che mesi addietro i sindaci hanno assunto l’onere e il dovere di creare Aica e per tale motivo ci interroghiamo come mai proprio i primi cittadini non stanno facendo quello che si richiede cioè fare delibera con i consigli comunali e poi chiedere alla Regione e versare ad Aica la parte di prestito per salvare la società. Senza questi soldi Aica rischia di fallire. Forse qualcuno non vuole che Aica viva? Lo dica apertamente, se si vogliono altre forme si dice apertamente ai cittadini e i deve dire anche quello che ciò comporterebbe visto che si tratta di una consortile. Ci auguriamo che i sindaci siano di buon esempio per tutti gli altri che magari hanno avuto qualche problema.” 

Così il segretario provinciale della Cgil Agrigento, Alfonso Buscemi:“Per i cittadini è cambiata l’opportunità che questa società offre con tariffe ridotte e un servizio più efficiente. Il problema sta nella governance. I sindaci portano la grande responsabilità di aver messo in campo uno strumento eccezionale ma fanno fatica a far decollare questa gestione. Molti primi cittadini non hanno fatto il loro dovere e Aica ha bisogno di liquidità. Qui si lucra, si utilizza la società e non si paga il servizio. Come non si riesce a capire perché i sindaci non hanno fatto neanche la proposta di delibera in consiglio comunale. E’ arrivato il momento gettare la maschera. Abbiamo apprezzato la creazione di Aica, apprezziamo il consiglio di amministrazione e apprezziamo i soli cinque sindaci che hanno versato i soldi. Adesso però bisogna stanare chi non ha dato i soldi e prende i servizi da Aica.”

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress