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“Cellulari nelle celle di alta sicurezza del carcere di Agrigento”, 6 detenuti a processo

Sei detenuti, la maggior parte dei quali legati a clan di Camorra, Cosa Nostra e Ndrangheta, finiscono a processo

Pubblicato 1 anno fa

Telefonate alle mogli o ai familiari direttamente dalle celle di alta e media sicurezza del carcere Pasquale Di Lorenzo di Agrigento. Sei detenuti, la maggior parte dei quali ritenuti legati a clan di Camorra, Cosa Nostra e Ndrangheta, finiscono a processo con l’accusa di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione. La procura di Agrigento, con il sostituto procuratore Gianluca Caputo, aveva notificato la citazione diretta a giudizio nel 2022. Gli imputati hanno scelto diverse strategie processuali: uno di loro ha patteggiato, altri quattro sono a processo col rito ordinario mentre un sesto ha scelto la via dell’abbreviato. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra marzo e aprile 2021 e scaturisce da una serie di controlli e perquisizioni effettuate dagli agenti della Polizia penitenziaria del carcere di Agrigento.

Nella lista degli imputati compare Nicola Inquieto, 49 anni, di Pozzuoli. Si tratta dell’imprenditore che ha gestito in Romania l’impero milionario del capo dei capi del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, arrestato dopo anni di latitanza nel 2011 proprio in casa del fratello di Inquieto; Vincenzo Carnevale, 58 anni, di Pozzuoli, detto “miez culillo”, cognato del boss della Camorra Gaetano Beneduce; Mario Leonardi, 42 anni, di Paternò, ritenuto affiliato al clan Assinnata, l’articolazione della famiglia catanese Santapaola-Ercolano; Michele Angelo Fichera, 58 anni, cognato dell’ex reggente del clan Laudani Francesco Pistone detto “vurpitta”; Antonio Rei, 33 anni, di Chiaravalle Centrale, coinvolto nell’inchiesta Orthrus sulla cosca di ndrangheta Iozzo-Chiefari, radicata nei comuni della provincia di Catanzaro; Giovanni Lo Monaco, 36 anni, di Castelvetrano. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Barba, Nicola Marino, Ninni Giardina, Gianfranco Pilato, Giacomo Frazzitta, Giovanni Russomanno, Salvatore Pappalardo e Luisa Maria Chiappello. 

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