Mafia, operazione “Icaro”, alla sbarra Cosa nostra agrigentina: 34 coinvolti davanti al Gup

Si è svolta, ieri mattina, l’udienza preliminare, presso l’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, relativa all’inchiesta antimafia denominata “Icaro”. Coinvolti 34 persone ritenute dall’accusa appartenenti a vario titolo, tra posizioni di vertice e fiancheggiatori, delle consorterie mafiose di Agrigento, Porto Empedocle, e della Valle del Belice. Diverse le posizioni e diverse le strategie difensive. 9 indagati andranno a processo col giudizio ordinario, 13 hanno scelto il rito abbreviato, 1 dei coinvolti ha chiesto il patteggiamento, mentre altre 11 persone devono ancora decidere e sciogliere le riserve.

In mano ai giudici tantissime “carte”, tra cui particolare importanza rivestono quelle dei verbali di Vito Bucceri, ritenuto il capomafia di Menfi, che sta collaborando con la giustizia e ha reso diverse dichiarazioni spontanee. Sei verbali con circa 200 pagine intrise di fatti di mafia raccontati dall’ex boss menfitano.

Gli indagatati dell’operazione “Icaro”, condotta dalle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo sono:

Gli indagati sono Antonino Abate, 29 anni, di Montevago; Tommaso Baroncelli, 40 anni, di Santa Margherita Belice; Domenico Bavetta, 34 anni, di Montevago; Carmelo Bruno, 47 anni, di Motta Sant’Anastasia (Catania); Vito Campisi, 45 anni, di Cattolica Eraclea; Giovanni Campo, 25 anni, di Santa Margherita Belice; Pietro Campo, 63 anni, di Santa Margherita Belice; Francesco Capizzi, inteso “il milanese”, 50 anni, di Porto Empedocle; Mauro Capizzi, 47 anni, di Ribera; Roberto Carobene, 38 anni, di Motta Sant’Anastasia; Gioacchino Cimino, 61 anni, di Porto Empedocle; Domenico Cucina, 48 anni, di Lampedusa; Rocco D’Aloisio, 46 anni, di Sambuca di Sicilia; Diego Grassadonia, 54 anni, di Cianciana; Antonino Grimaldi, 55 anni, di Cattolica Eraclea; Piero Guzzardo, 37 anni, di Santa Margherita Belice; Antonino Iacono, 61 anni, di Giardina Gallotti (frazione diAgrigento); Gioacchino Iacono, 36 anni, di Realmonte; Santo Interrante, 34 anni, di Santa Margherita Belice; Giacomo La Sala,  47 anni, di Santa Margherita Belice; Giuseppe Lo Pilato, 44 anni, di Giardina Gallotti (frazione di Agrigento); Leonardo Marrella, 38 anni, di Montallegro; Stefano Marrella, 59 anni, di Montallegro; Vincenzo Marrella, 41 anni, di Montallegro; Vincenzo Marrella, 60 anni, di Montallegro; Francesco Messina, 58 anni, di Porto Empedocle; Francesco Pavia, 35 anni, di Porto Empedocle; Giuseppe Picillo, 53 anni, di Favara; Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale; Pasquale Schembri, 53 anni, di Montallegro; Gaspare Nilo Secolonovo, 47 anni, di Santa Margherita Belice; Francesco Tarantino, inteso “Paolo”, 29 anni, di Porto Empedocle; Ciro Tornatore, 80 anni, di Cianciana; e Francesco Tortorici, 36 anni, di Montallegro.

Si tratta dei soggetti che secondo l’accusa sono responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, danneggiamenti, detenzione illegale di armi, rapina aggravata, spaccio di droga.  Con questa operazione, gli investigatori avrebbero verificato come non si sia mai interrotto lo storico sodalizio tra Cosa Nostra palermitana ed agrigentina, così come dimostrato dai documentati summit andati in scena nelle campagne agrigentine tra ruderi ed appezzamenti di terreno