Agricoltore ucciso a colpi di coltello: aveva molestato una colf. Arrestato il presunto assassino

I carabinieri della compagnia di Trapani hanno arrestato il responsabile dell’omicidio di Domenico Barbera, il 66enne con piccoli precedenti penali aggredito a colpi di coltello, nel quartiere Milo di Trapani, il pomeriggio dello scorso 18 agosto e deceduto in ospedale il successivo 22 agosto. Barbera era stato portato all’ospedale di Trapani con diverse ferite al torace e alla schiena e aveva raccontato di essersele procurate durante un incidente in bici.

I medici, operandolo, avevano capito però che si trattava di ferite da arma da taglio. L’uomo si è aggravato ed è stato trasferito al Civico di Palermo, dove è morto.

Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri, Barbera era stato ferito a morte dal fratello della collaboratrice domestica, che l’uomo avrebbe molestato mentre faceva le pulizie nella sua casa di campagna. E per questo su disposizione della procura i carabinieri hanno arrestato Francesco Angelo, 23 anni, ritenuto colpevole della “spedizione punitiva” ai danni dell’agricoltore.

Tutta la vicenda viene ricostruita così dai Carabinieri in  una nota stampa:

Nel tardo pomeriggio del 18 agosto, un uomo di 66 anni è stato ricoverato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Trapani in prognosi riservata. Si tratta di Domenico Barbera, classe 1949 di Paceco. Lo stesso riferiva di essere stato investito in strada, mentre stava facendo una passeggiata in bicicletta.

I medici dell’ospedale Sant’Antonio di Trapani, dopo aver sottoposto il Barbera ad intervento chirurgico per curare le importanti lesione riportate, si accorgevano che le stesse non erano compatibili con un incidente stradale, bensì potevano essere riconducibili a delle ferite da arma da taglio.

Intervenivano dunque i militari della Stazione Carabinieri di Paceco che, unitamente al personale del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Trapani, al fine di fare chiarezza sulla vicenda, avviavano immediate l’attività d’indagine.

Sin da subito la versione offerta dal Barbera risultava non veritiera e, la mattina del 22 agosto la triste notizia: il paziente, che nel frattempo era stato trasferito d’urgenza presso il reparto di rianimazione dell’ospedale “Civico” di Palermo, per l’aggravarsi delle condizioni generali in seguito a due arresti cardiaci che aveva subito durante un intervento chirurgico, decedeva presso quel nosocomio.

Ma il quadro delineato dagli investigatori era orami chiaro. Ad accoltellare il 66enne a seguito di una lite sfociata per futili motivi era stato Francesco Angelo, classe 1993, di Trapani. A scatenare la violenta aggressione sarebbero state le presunte molestie che il Barbera avrebbe compiuto nei confronti della sorella di Francesco Angelo, mentre questa era intenta a svolgere le pulizie nella casa di campagna del Barbera.

Le articolate indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto Ambrogio Cartosio e dal Sostituto Procuratore Rossana Penna, hanno infatti permesso di raccogliere numerosi e inconfutabili elementi a carico dell’arrestato. Gli inquirenti hanno acquisito numerose testimonianze e passato al setaccio gli ultimi istanti della vita della vittima, prima del ricovero in ospedale, per risalire all’identità del colpevole.

La Procura della Repubblica di Trapani, accogliendo in pieno le risultanze investigative raccolte sul conto del medesimo dai militari della Compagnia di Trapani a seguito di complessa ed articolata attività d’indagine e, tenuto conto delle notizie emerse nel corso di audizione di persone a conoscenza dei fatti, ha infatti emanato un decreto di indiziato di delitto nei confronti di Angelo Francesco.

Sono dunque scattate le manette per il ragazzo che, al termine delle formalità di rito presso gli uffici del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Trapani, è stato tradotto presso la casa circondariale “San Giuliano” di Trapani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Al termine dell’udienza di convalida del fermo tenutasi nella giornata di ieri, tenuto conto della pericolosità mostrata dall’uomo, il Gip del Tribunale di Trapani ha disposto che il giovane fosse sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere.