Agrigento, blitz “Icaro”, il favarese Picillo: “Non sono mafioso”

Si è difeso davanti al Gip che lo ha interrogato, ieri mattina, Giuseppe Picillo, 53 anni, arrestato dalla Polizia nell’ambito dell’operazione antimfia denominata “Icaro” che visto l’applicazione di 13 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti.

Picillo è finito in carcere, mercoledì scorso, con l’accusa di associazione mafiosa, ma ieri, alle domande del Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha risposto protestando la sua estraneità: “Non sono mafioso, non conosco alcuna persona coinvolta in questa vicenda. Conosco Antonino Iacono perchè siamo collghi ed entrambi siamo dipendenti dell’azienda Fauci”.

Secondo l’accusa, Piccillo, favarese, 53 anni, sarebbe stato, invece, a disposizione di Iacono, quest’ultimo considerato il capo della famiglia mafiosa di Agrigento e avrebbe partecipato a riunioni per pianificare estorisioni. Picillo nega assolutamente ogni coinvolgimento e smentiche anche quest’ultima accusa: “Non ho partecipato a nesuna riunione ma solo a incontri per ragioni di lavoro”