Agrigento, processo “Discount”: Peppe Burgio si difende e respinge le accuse e rilancia

Si è celebrata questa mattina – presso l’aula 16 del Tribunale di Agrigento – l’udienza relativa al processo “Discount” che vede imputato l’ex re dei supermercati Giuseppe Burgio con l’accusa di bancarotta fraudolenta.
La seconda sezione penale, presieduta dalla dott.ssa Turco (a latere dott. Genna e dott.ssa Moretti), dopo l’ultima udienza del luglio scorso in cui era stato escusso il curatore fallimentare della Gestal, si riuniva oggi per l’audizione di altri due testi, sempre curatori fallimentari, presenti nella lista del pubblico ministero.
Prima dell’escussione dei curatori fallimentari, però, l’imputato ha chiesto e ottenuto di poter rendere dichiarazioni spontanee.
Burgio si difende dalle accuse mosse nei suoi confronti e, anzi, le respinge al mittente. Contesta, di fatto, le dichiarazioni rese – nell’ultima udienza – dal curatore fallimentare della Gestal: “Il crollo finanziario della società nel 2011 avviene a causa della chiusura di numerosi punti vendita e non da una gestione scellerata”.
Definisce anche “abbaglio grottesco” la vicenda che tira in ballo l’Unicredit (vi è ulteriore indagine con 15 indagati riconducibili a Unicredit): “Il 31 marzo 2010 Unicredit sospende tutti i fidi con un’operazione che segnerà la fine dell’azienda. Avevano perso il controllo della situazione mandandoci in extrafido senza una strategia”.
Infine Burgio parla della gestione della Gestal: “Non mi sono mai occupato di questa società che era sotto il controllo dell’amministratore Bartolomeo (mio amico per 30 anni). Dopo 5 anni di gestione senza aver mai manifestato alcuna perplessità o titubanze presenta un esposto-denuncia pulendosi letteralmente il coltello sul “dominus”. Dopo l’esposto il suo ruolo di amministratore diventa incompatibile, così riunisco l’assemblea e assumo personalmente il controllo di Gestal. Tutto questo, però, avviene pochi mesi prima del fallimento. Quando prendo il controllo ricostruisco, con l’aiuto di professionisti del settore, la contabilità notando una notevole esposizione e praticamente la cassa contanti vuota.”