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Dati Covid falsati, assessore Razza intercettato: “I morti? Spalmiamoli un po’..”

"I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?" "Ma sono veri?", chiede Razza. "Si, solo che sono di 3 giorni fa"

Pubblicato 4 anni fa

“Ma sono veri?”. “Sì, solo che sono di 3 giorni fa”. “E spalmiamoli un poco…”. E’ una delle intercettazioni registrate dagli inquirenti tra l’assessore alla Salute della Sicilia Ruggero Razza e la sua dirigente Maria Letizia Di Liberti. I due discutono dle numero di decessi per il Covid. L’intercettazioni fa parte dell’inchiesta che ha portato all’arresto della dirigente e all’avviso di garanzia per Razza. Sono acusati di falso ideologico e materiale. Ecco come prosegue l’intercettazione. La dirigente Di Liberti dice a Razza: “Ah, ok allora oggi gliene do 1 e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene? Ok”. “Ok”. “Ciao, ci metto questi io”.

“Letizia e’ inutile che facciamo stare in piedi sacchi vuoti… c’e’ stata una gravissima sottovalutazione e il dato finale di questa sottovalutazione di questa gravissima sottovalutazione e’ scritto in quegli indicatori, poi secondo me sono sbagliati perche’ mettono sullo stesso piano indicazioni diverse, pero’ come avrai visto ci sono dei dati dove noi comunichiamo zero! … E chissa’ da quanto! “.

Cosi’ l’assessore regionale alla Sanita’ siciliana Ruggero Razza parlava, non sapendo di essere intercettato, con la dirigente regionale Letizia Di Liberti dei dati sulla pandemia comunicati all’Iss. Entrambi sono coinvolti nell’inchiesta sui dati falsi forniti all’Istituto di Sanita’. L’intercettazione e’ agli atti dell’indagine. La conversazione telefonica e’ del novembre scorso dopo la decisione del Governo di mettere la Sicilia in “zona arancione”. Nella telefonata l’assessore si dice amareggiato, deluso – scrive il gip – “per non essere riusciti ad assicurare la buona gestione dell’emergenza sanitaria”. “Razza – spiega il giudice – riferisce che il 90% della situazione creatasi e’ attribuibile alla loro piena responsabilita’, ma la Di Liberti sostiene che i dati sono quelli estrapolati dalle piattaforme informatiche, al che l’assessore le fa notare, con rammarico, che nessuno lo ha mai informato della grave criticita’ emersa, a suo dire, da un raffronto dei dati della Regione Siciliana con quelli comunicati dalle altre Regioni”. Razza, inoltre, facendo riferimento agli indicatori alla base del calcolo dell’indice RT, dice alla dirigente di aver constatato anche il mancato allineamento dei dati contenuti nelle piattaforme della Protezione Civile con quelli dell’ISS.

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