Due giganteschi vulcani nel Mediterraneo, uno è Empedocle a “due passi” da Agrigento

In questi ultimi giorni ad attirare l’attenzione degli esperti del settore è un ulcano che si trovano sommerso nel mar Tirreno: il Marsili. Il vulcano, secondo quanto riportato dal Giornale, secondo gli scienziati ancora oggi è in attività e potrebbe risvegliarsi diventando un pericolo per chi abita in quelle zone del Tirreno. Mercoledì della scorsa settimana una scossa di magnitudo 3.2 è stata registrata nel Mediterraneo con un epicentro vicino al Marsili. Il sisma in questo caso non è stato avvertito da chi vive sulla costa perché avvenuto in profondità nel mare.

Ma il Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli e l’Ingv sottolinea come una eruzione del Marsili possa provocare uno tsunami che in trenta minuti potrebbe colpire le coste di Campania, Calabria e Sicilia.

Ma c’è un altro vulcano ad esere monitorato ed è pochi chilometri dalla costa agrigentina. Il suo nome è Empedocle.

Empedocle, secondo quanto riportato da Wikipedia, è un vulcano sottomarino situato a circa 40 km al largo di Capo Bianco in Sicilia. È stato battezzato Empedocle, dal nome del filosofo e naturalista siceliota. Secondo il mito greco infatti Empedocle si gettò a capofitto nel cratere dell’Etna, per scoprire il segreto della sua attività eruttiva. Il suo corpo sarebbe stato in seguito restituito dal mare al largo della costa siciliana.

La scoperta del vulcano è avvenuta nel corso di una crociera oceanografica nata col proposito di realizzare un documentario scientifico-divulgativo su quella che fu l’Isola Ferdinandea, la mitica «isola che scappò via», emersa dal mare di fronte a Sciacca nel giugno del 1831 e inabissatasi pochi mesi dopo[1], mentre era in corso una disputa per il suo possesso fra il Regno delle Due Sicilie, Regno Unito e Francia.

La spedizione era finalizzata all’effettuazione di riprese e campionamenti con tecnologie avanzate sullo stato dell’Isola Ferdinandea, oggi ridotta a un banco vulcanico sottomarino che si innalza fino a 6 – 7 metri sotto il livello del mare ed ancora molto attivo sotto il profilo delle emissioni di gas.

La scoperta del vulcano Empedocle, scrive sempre Wikipedia, evidenzia che, in realtà, l’isola Ferdinandea costituiva (con i vicini banchi “Terribile” e “Nerita“) uno dei coni accessori di Empedocle, un edificio vulcanico paragonabile all’Etna per larghezza della base.

Secondo Giovanni Lanzafame, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la struttura vulcanica di “Empedocle” si aggira intorno ai 400 metri di profondità, con una base lunga 30 km per 25 km.[2]

Si trova nei cosiddetti “Campi Flegrei del Mar di Sicilia”.