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Ex capo Utc Castrofilippo condannato a tre anni: fu tirato in ballo da pentiti

I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato con a latere Giuseppa Zampino e Katia La Barbera, hanno condannato alla pena di tre anni di reclusione l’ex capo dell’ufficio tecnico del Comune di Castrofilippo Vincenzo Manzone, 76 anni, finito sul banco degli imputati per tre ipotesi di turbativa d’asta […]

Pubblicato 4 anni fa

I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato con a latere Giuseppa Zampino e Katia La Barbera, hanno condannato alla pena di tre anni di reclusione l’ex capo dell’ufficio tecnico del Comune di Castrofilippo Vincenzo Manzone, 76 anni, finito sul banco degli imputati per tre ipotesi di turbativa d’asta con l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra e falsa testimonianza. Manzone è stato riconosciuto colpevole soltanto di una ipotesi di reato – la falsa testimonianza – mentre per le altre è intervenuta la prescrizione.

In sostanza Manzone avrebbe mentito durante la testimonianza per “salvare” l’ex sindaco di Castrofilippo Ippolito, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

I giudici hanno altresì disposto una provvisionale pari a 10 mila euro che l’imputato dovrà versare al sindaco pro tempore di Castrofilippo. Contestati tre episodi: due lavori di manutenzione stradale ed il completamento di un centro diurno. A tirar in ballo l’ex dirigente dell’Ufficio Tecnico sono i collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati, già capo di Cosa Nostra agrigentina, e l’ex consigliere comunale di Naro e braccio destro di Giuseppe Falsone, Giuseppe Sardino. 

Il geometra Manzone è difeso dall’avvocato Nino Gaziano. 

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