Giro di squillo tra Camastra e Racalmuto: “Fece prostituire anche la moglie”, condannato

Sentenza del Tribunale di Agrigento, ieri, per Lillo Pirrera, 49 anni di Camastra,  indagato con altre 19 persone per un presunto giro di prostituzione tra il paese di origine dell’uomo e Racalmuto. Ieri il collegio dei giudici presieduto da Luisa Turco ha condannato il camastrese a 4 anni e 3 mesi di reclusione.

Assolti altri due imputati, Giuseppe Gambino, 44 anni e Vincenzo Gallea, 70 anni, perchè “il fatto non sussite”.

Per gli altri 16 coinvolti, ai quali venivano contestati, a vario titolo, i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione,  i reati sono stati ritenuti prescritti dai giudici.

Gli imputati, ai quali vengono contestai a vario titolo i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, avrebbero allestito vere e proprie case d’appuntamento.

In una deposizione avvenuta in passato il maresciallo dei carabinieri, Calogero Messana, che aveva condotto le indagini nel lontano 2009 aveva ricostruito così la vicenda: “un nostro informatore ci disse che il Pirrera faceva prostituire la moglie. Avviate le indagini accertammo che lo stesso aveva un tenore di vita molto buono con case ed auto nonostante risultasse disoccupato. Sottoposto a pedinamento scoprimmo che Pirrera, insieme ad altre persone, aveva allestito diverse case di appuntamento tra Camastra e Racalmuto.

In un’altra drammatica la testimonianza, la moglie di Lillo Pirrera, dichiarò di essersi concessa, dietro pagamento di denaro, 50 euro, perchè “obbligata a farlo per miseria, servivano i soldi”. Gli incontri sarebbero stati organizzati proprio dal marito della signora.

L’accusa per Pirrera aveva chiesto 9 anni di reclusione.