Agrigento

Inchiesta sul gruppo Moncada, rigettato ricorso della Procura sulle misure cautelari

Il Riesame ha confermato la linea del gip: "Non ci sono esigenze per applicare misura di custodia cautelare"

Pubblicato 3 anni fa

Il tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato il ricorso avanzato dalla Procura di Agrigento, con il sostituto procuratore Gianluca Caputo, contro la decisione del gip Luisa Turco di non applicare la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’imprenditore Salvatore Moncada, 58 anni, e di Calogero Volpe, procuratore speciale della societa’ ‘Moncada Solar Equipment s.r.l., dichiarata fallita dal tribunale di Agrigento il 14 gennaio del 2016”.

Confermata, dunque, la decisione del gip Turco che aveva rigettato entrambe le richieste negando altresì misure interdittive nei confronti di altre persone per le quali gli inquirenti agrigentini avevano chiesto il divieto temporaneo di esercitare la professione. “La procedura concorsuale della Moncada Solar Equipment – si legge in una nota –  è stata definita con un concordato depositato dalla stessa Moncada Energy Group ed omologato dal Tribunale di Agrigento, mediante il quale tutti i creditori privilegiati sono stati soddisfatti al cento per cento; mentre, il 75 per cento dei residui crediti erano vantati, in ogni caso, da società facenti parte dello stesso Gruppo Moncada. Con tale provvedimento quindi, il Tribunale della Libertà di Palermo ha del tutto escluso l’attualità e la concretezza delle esigenze cautelari ipotizzate dalla Procura della Repubblica di Agrigento a carico di Salvatore Moncada e Calogero Volpe.”

La vicenda risale al luglio scorso quando la Guardia di Finanza di Agrigento ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, chiesto dal procuratore Luigi Patronaggio e disposto dal gip Luisa Turco, di quasi 6,5 milioni di euro riconducibili alle società M Rinnovabili srl” e “Moncada Energy group srl”. Il provvedimento di sequestro, confermato dal Riesame lo scorso settembre, scaturisce da una indagine avviata nel 2019 a seguito di una segnalazione originata dalla Banca d’Italia, che nel corso di un’attività ispettiva in un istituto di credito aveva rilevato delle anomale movimentazioni di denaro, che non erano state segnalate come sospette dall’istituto ispezionato, sui conti di società del gruppo ‘Moncada’ attivo da anni nel settore delle energie da fonte rinnovabile. 

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