Mafia, blitz “Icaro”, confermati arresti per Iacono, Messina, Capizzi, Tarantino e Picillo

Conferma dei provvedimenti restrittivi per  Antonino Iacono, 61 anni, di Agrigneto e detto “Nino u giardinisi”, Francesco Messina, 58 anni di Porto Empedocle e Giuseppe Picillo, 53 anni, di Favara, arrestati nell’operazione antimafia della Squadra Mobile di Agrigento, denominata “Icaro”. I giudici hanno rigettato le istanze degli avvocati dei tre coinvolti confermando la misura restrittiva applicata loro al momento dell’operazione della Polizia scattata il 2 dicembre scorso.

Ricordiamo che l’operazione ha portato a 13 misure cautelari (6 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 4 con obbligo di firma).

Sono sei le persone finite in carcere nell’ambito dell’operazione antimafia “Icaro” condotta dalla polizia: Antonino Iacono, 61 anni, indicato come il capo della “famiglia” diAGRIGENTO; Francesco Messina, 58 anni, ritenuto il capo della “famiglia” di Porto Empedocle; Francesco Capizzi, inteso “il milanese”, 50 anni; Francesco Tarantino, inteso “Paolo”, 29 anni; Gioacchino Cimino, 61 anni, e Giuseppe Picillo, 53 anni, di Favara. Il Gip del tribunale di Palermo ha disposto invece gli arresti domiciliari per Pietro Campo, 63 anni, di Santa Margherita Belice (Ag); Giacomo La Sala, 47 anni, anche lui di Santa Margherita Belice e per Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale (Pa). Obbligo di presentazione alla Pg, invece, per Vito Campisi, 45 anni, e Antonino Grimaldi, 49 anni, entrambi di Cattolica Eraclea (Ag); Santo Interrante, 34 anni, e Gaspare Nilo Secolonovo, 47 anni, di Santa Margherita Belice (Ag).

Le indagini hanno investito il capoluogo agrigentino e la zona occidentale di Agrigento, “permettendo di ricostruire la pianta organica dell’associazione mafiosa Cosa Nostra in quel territorio ed, in particolare, di raccogliere numerosi elementi indiziari a carico del capo famiglia della cosca di Agrigento, Antonino Iacono, agrigentino, 61 anni e del capo famiglia della cosca di Porto Empedocle, Francesco Messina, nato a Porto Empedocle, 58 anni. Questi ultimi, in particolare, operavano con metodo mafioso ed estorsivo per condizionare l’attività di ristrutturazione del rigassificatore di Porto Empodecle”.