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“Marina Cala del Sole”, fissato processo d’Appello sul porto turistico di Licata

In primo grado sei assoluzioni e una lieve condanna

Pubblicato 3 anni fa

Si aprirà il prossimo 21 aprile, davanti i giudici della quarta sezione penale della Corte d’Appello di Palermo presieduta da Vittorio Anania, il processo di secondo grado scaturito dall’inchiesta sul Porto “Marina Cala del Sole” di Licata.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Agrigento, ipotizza una serie di brogli sulla realizzazione del complesso denominato “Porto turistico Marina Cala del sole” con centinaia di posti barca e altri servizi annessi fra i quali spiaggia privata, camere, parcheggi e area ristorazione. 

Inchiesta che in primo grado subì un pesante ridimensionamento con l’assoluzione di ben sei imputati su sette e la condanna del solo imprenditore Luigi Francesco Geraci, originario di Sommatino, a tre mesi per la realizzazione di opere abusive. Accuse ben diverse da quelle ipotizzate dalla Procuara agrigentina che, invece, sosteneva – ottenendo anche il sequestro preventivo dell’intero complesso – il mancato pagamento di ben 7 milioni di euro di oneri concessori da parte dell’imprenditore che sarebbe stato guidato dall’allora dirigente del comune di Licata, Vincenzo Ortega. Quest’ultimo, che aveva rinunciato anche alla prescrizione, fu assolto dalle accuse. Insieme a lui furono assolti anche altri due dirigenti Andrea Occhipinti, a capo del dipartimento finanziario,  Giuseppa Maria Pia Amato, 60 anni, responsabile del Suap (erano accusati di abuso d’ufficio), Salvatore Geraci (figlio dell’imprenditore), Paola Vizzini e Bartolo Consagra. Questi ultimi tre erano accusati di occupazione abusiva di suolo demaniale.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Michele Ambra, Eleonora Minio, Angelo Armenio, Nicolò Grillo, Girolamo Rubino e Antonino Gaziano. Nel procedimento si sono costituti parte civile il comune di Licata, rappresentato dall’avvocato Salvatore Pennica, e l’associazione “A Testa Alta” con l’avvocato Lillo Fumo. 

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