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Selinus, le accuse ad Agrò: i lavori agli amici e il vaccino anticovid a domicilio 

L'indagato, in ogni caso, si dichiara estraneo ai fatti e ha diffuso un comunicato stampa

Pubblicato 1 anno fa

Il personaggio principale dell’inchiesta Selinus, che ipotizza diversi episodi di corruzione e appalti pilotati, è indubbiamente Bernardo Agrò, ex direttore del Parco Archeologico di Selinunte e (fino a poche ore fa) presidente del Parco Archeologico Valle dei Templi di Agrigento.

L’operazione, coordinata dalla procura di Marsala guidata da Fernando Asaro ed eseguita dai finanzieri del Comando provinciale di Trapani, ha portato ieri mattina all’esecuzione di sei misure cautelari. Diverse le ipotesi di reato contestate ad Agrò: induzione indebita a dare o avere, abuso d’ufficio, falsità ideologica.

In particolare l’ex direttore del Parco – difeso dagli avvocati Giuseppe Scozzari, Vincenzo Camilleri e Giovanni Miceli – è accusato di aver commissionato lavori pubblici privi di alcuna legittimazione poiché affidati senza procedura amministrativa e, in alcuni casi, anche di essersi fatto eseguire lavori personali presso la sua abitazione o di quella della compagna.

Di particolare interesse investigativo risulta poi un’altra contestazione mossa al dirigente regionale e connessa nello specifico all’affidamento diretto di lavori a tre imprese le quali – sebbene costituite regolarmente – risulterebbero essere di fatto delle “scatole vuote” riconducibile ad un altro indagato, il canicattinese Massimiliano Raia. Un rapporto personale, tra il pubblico ufficiale e l’imprenditore, “anche al di fuori dal contesto professionale in cui i due avrebbero dovuto muoversi”. Per gli inquirenti che intercettano diverse conversazioni, Raia sarebbe stato “sponsorizzato” più dalla politica che per le sue reali ed effettive competenze sul campo.

Ed è sempre in questo contesto che si inserisce un altro curioso episodio, al momento non oggetto di contestazione e riguarda una “triangolazione” di rapporti tra l’ex direttore del Parco, l’imprenditore canicattinese e un medico del pronto soccorso di Agrigento, presidente di una associazione di volontari che avrebbe dovuto collaborare con il Parco.

È il 27 marzo 2021, siamo in piena campagna vaccinazione anticovid e viene intercettata una conversazione. Agrò riferisce di “stare cercando di riuscire a trovare il modo di poterci vaccinare, è difficile..[..] non appartengo a nessuno specie protetta..” Il medico lo rassicura: “Noi il sabato e la domenica facciamo anche AstraZeneca.. se ha bisogno me lo dice che glielo faccio.” Pochi giorni dopo è tutto risolto. Il medico, accompagnato da collaboratori, si reca direttamente a casa di Agrò (fotografato dai finanzieri) con tanto di borsa termica per la conservazione dei vaccini e tutti riuniti di giubba fluorescente con le tipiche insegne sanitarie. La conferma di quanto avvenuto arriva dallo stesso Agrò in una chiamata intercettata un’ora dopo: “Volevo dirti che ho fatto il vaccino.. il primo.. l’ho fatto poco fa.. un’ora fa..”. Per gli inquirenti, insomma, emerge “un clima di inquietanti interferenze tra l’attività del funzionario pubblico e quella del cittadino”. 

Bernardo Agrò, in ogni caso, si dichiara estraneo ai fatti e – affidandosi ad un comunicato stampa – ha rassegnato le dimissioni: “Ho rassegnato questa mattina le dimissioni da presidente del Parco Archeologico della Valle dei Templi e da direttore del Parco di Lilibeo a Marsala, a seguito di un’ordinanza del Gip di Marsala che fa seguito a un’indagine a carico di terzi avente per oggetto presunte irregolarità in alcuni appalti al Parco archeologico di Selinunte, di cui sono stato per un periodo direttore”. Lo dice l’architetto Bernardo Agrò. “Ripongo piena fiducia nella magistratura e confido al più presto di poter dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestati, ma non intendo in alcun modo intralciare il lavoro degli uffici da me diretti, che invece devono proseguire in totale serenità tutte le attività già intraprese. Per tale motivo ho ritenuto di adottare questa grave ma necessaria decisione” conclude.

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