Agrigento, vandali distruggono Casa del Libro alla Villa Bonfiglio

Casa del Libro

Era lo scorso 20 Gennaio quando veniva inaugurato, presso la Villa Bonfiglio di Agrigento, il primo esempio di “book sharing” della Città [http://www.grandangoloagrigento.it/186788/ ]; una struttura leggera dal design accattivante era stata collocata all’interno della villa comunale. Una struttura senza particolari misure di sicurezza ma nata come dono alla città , un ulteriori passo avanti verso standard normali di civilità. Ebbene, proprio poche ore fa, ignoti vandali hanno arrecato ingenti danni alla “casa del libro”, come si può vedere dalla foto. Rammarico e dispiacere è stato espresso dall’associazione “Nonsostare” che ha portato avanti questo progetto. Ecco il comunicato:

“Con grande dispiacere comunichiamo che nelle scorse ore un violento atto di vandalismo ha causato gravi danni alla Casa del Libro. Come abbiamo sempre dichiarato, eravamo consapevoli dei rischi di una scelta forte e coraggiosa come quella di posizionare la struttura in Villa Bonfiglio, priva di ogni protezione e totalmente affidata alla comunità. Con Claudia Casa e la scuola S.Quasimodo abbiamo investito tempo e denaro su questo progetto e,insieme a noi, tanti altri si sono spesi per vederlo realizzato e fruibile; inutile dunque dire quanta tristezza ci dia vedere una tale violenza esercitata su questo piccolo angolo di cultura donato alla città. Ma la tristezza e la rabbia non possono e non devono lasciare posto allo sconforto. Tanti agrigentini hanno creduto in questo progetto, donando libri e partecipando attivamente alla gestione dello spazio, tanti agrigentini, anzi la maggior parte degli agrigentini, vogliono vivere una città diversa, più colta, più matura, più ricca, più consapevole. Proprio per questo non ci arrenderemo ma, di più, continueremo a cercare soluzioni e idee per sostenere quell’azione pedagogica che è nello spirito stesso della nostra associazione. A coloro che hanno commesso queste azioni possiamo solo dire che ci dispiace, ci dispiace che in loro ci sia tanta rabbia e frustrazione da voler distruggere ogni cosa bella e ci auguriamo che presto possano tornare a sentirsi parte di una comunità che tutela le proprie ricchezze. Una casa, anche distrutta, si può sempre ricostruire”.