E’ ripreso oggi dinanzi al collegio di giudici, presieduto da Giuseppe Miceli, il processo che vede imputati con l’accusa di usura Luigi Carbone e Vincenzo Martorana, all’epoca dei fatti rispettivamente responsabile dell’ufficio recupero crediti e vice direttore di una filiale di una banca a Casteltermini.
Una vicenda che risale addirittura al 1986, anno in cui una imprenditrice nel settore alimentare di Casteltermini apre due linee di credito presso l’ex Banca di Sicilia. I due imputati avrebbero applicato un tasso di interesse oltre la soglia consentita e – pertanto – rinviati a giudizio per il reato di usura.
In aula – a ricostruire fasi dell’indagine – è un luogotenente della Guardia di Finanza di Canicattì: “Nelle nostre note di servizio non abbiamo mai parlato di usura perché il reato che dovevamo acclarare era quello di truffa. Per ogni singolo anno, a partire dal 1986, abbiamo quantificato i tassi che la filiale applicava per la gestione di questi due conti. In alcuni casi abbiamo constato che non c’era corrispondenza tra quanto dichiarato dalla signora con i movimenti sui conti. Gli interessi che maturavano erano tutti negativi in quanto i conti erano sempre in passivo”.
Su richiesta della difesa è stato sentito anche uno degli imputati del processo, Luigi Carbone: “Nel suddetto periodo non operavo a Casteltermini ma a Porto Empedocle e ho iniziato ad occuparmi di questi conti a partire dal 2006”. Il processo riprenderà il 29 gennaio, data in cui verranno escussi due testi della difesa.