Arresto Profeta: gente vuole baciarlo e insulta Polizia; inchino della Madonna davanti casa del boss

C’era chi voleva abbracciarlo, chi persino baciarlo prima di essere portato via in manette. Altri hanno inveito contro la Polizia che stava portando via il ‘Padrino’ della Guadagna. Sono le scene a cui hanno assistito all’alba di oggi i poliziotti della Squadra mobile di Palermo che hanno arrestato il boss mafioso Salvatore Profeta, con altri personaggi di spicco del mandamento di Santa Maria di Gesù. La conferma viene data all’Adnkronos dal dirigente della Squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti: “Ci sono stati momenti concitati durante l’arresto di Profeta – spiega – c’era gente che voleva abbracciarlo prima di essere portato via, ma noi lo abbiamo impedito. E c’era qualcuno che ha inveito contro di noi perché stavamo portando via in manette il loro capo indiscusso. Dopo la scarcerazione nel 2011 Profeta si stava riorganizzando per avere il potere su tutto il mandamento”.
Comandava a tal punto il boss Profeta che la notte tra il 19 ed il 20 agosto 2012, nel corso della processione, le telecamere istallate sotto l’abitazione del Profeta riprendevano il corteo lasciare la principale Via Guadagna per giungere in via Giuseppe Spatafora, e qui sostare con il carro religioso per diversi secondi, proprio sotto le finestre dell’abitazione dell’indagato, per poi invertire direzione e riprendere il cammino nella via da cui era giunto

Dal tenore della conversazione del 12 luglio 2015 tra Salvatore Profeta, Rosario Profeta e Pasquale Prestigiacomo, emerge che ad organizzare la processione sono gli uomini di fiducia dell’indagato, i quali si occupano personalmente di raccogliere tra i commercianti della zona delle quote da destinate all’evento